Women's Weekly - Pipitone: "Il professionismo sarebbe il giusto riconoscimento per chi vuol praticare questo sport". VIDEO!

14.03.2020 09:30 di Marco Rossi Mercanti Twitter:    vedi letture
Women's Weekly - Pipitone: "Il professionismo sarebbe il giusto riconoscimento per chi vuol praticare questo sport". VIDEO!
© foto di Vocegiallorossa.it

Rosalia Pipitone, portiere della Roma Femminile, è la protagonista odierna di Women's Weekly, rubrica di Roma TV, in una puntata dedicata al calcio femminile. Ecco un'anticipazione delle sue dichiarazioni:

Com'era considerato il calcio femminile?
“Il nostro era considerato un hobby, non considerato uno sport addirittura. Io che vengo dalla Sicilia, veniva descritto come un passatempo, come se giocassi a pallavolo con gli amici. L’impegno tra noi ragazze non è mai mancato, abbiamo sempre rispettato la disciplina che serve nello sport, ma mai nessuna ce lo ha riconosciuto”.

Il professionismo?
“Il professionismo per noi rappresenterebbe il giusto riconoscimento a questo mondo, a chi ha lottato per anni per ottenere un minimo di diritto nel poter praticare questo sport tranquillamente. Sarebbe una realizzazione di un sogno di tante veterane e soprattutto la possibilità di tutelare e far realizzare tantissimi sogni a tante bambine”.

Di seguito, le altre parole del portiere:

Il Mondiale del 2019?
“Il Mondiale è stata una grande spinta per noi, per tutto il movimento. Non ci siamo rese conto di quanto successo avevamo ottenuto in Italia, lo abbiamo capito quando siamo rientrate, siamo state investite di un grande amore nel post Mondiale”.

Emendamento per il calcio femminile?
"Questo non basta a garantire quello di cui le calciatrici hanno bisogno, è stato fatto un piccolo passo, ne aspettiamo altri da parte della Federazione, dagli enti competenti per farci diventare professioniste. Ovviamente, ne parlo spesso con le ragazze, siamo abituate a fare calcio e alla base di tutto c'è la volontà che ti aiuta a superare tanti ostacoli e raggiungere obiettivi che possono sembrare insormontabili ma che, passo dopo passo, si possono realizzare. Io ne sono un esempio".

La Roma?
“Dobbiamo ringraziarla perché ci tutela in tante cose, ci dà la possibilità di allenarci in grandi strutture, ci sussistono in tutto e per tutto, ci fanno stare bene anche fuori dal campo e per questo dobbiamo ringraziare la società. Vivo a Roma da 9 anni e ho imparato a conoscere la città e la maglia della Roma, ho sempre avuto tanti amici romanisti e con curiosità ho sempre cercato di capire l’amore che provavano e che provano per questa maglia. Ho imparato anche ad amare questa maglia, a capire che non era solo una maglia ma era qualcosa di più, come se fosse uno stile di vita, è passione, è tutto quello che nel calcio c’è di bello nel bene e nel male. Indossare questa maglia è stato un altro sogno realizzato, fare parte di questa società è stata la realizzazione di un sogno a lungo inseguito. Era impensabile che il calcio femminile arrivasse ad avere questa visibilità".