Roma Femminile, Nela: "Il primo anno in Serie A non è facile. Abbiamo incassato dei no da terze o quarte scelte di Chelsea e Barcellona". AUDIO!

Roma Femminile, Nela: "Il primo anno in Serie A non è facile. Abbiamo incassato dei no da terze o quarte scelte di Chelsea e Barcellona". AUDIO!
© foto di Vocegiallorossa.it
venerdì 20 dicembre 2019, 11:53Roma Femminile
di Simone Valdarchi

L'ex calciatore ora dirigente della Roma Femminile, Sebino Nela, ha parlato ai microfoni di TMW Radio, durante la trasmissione Testa Coda. Di seguito, le sue dichiarazioni:

Come vanno le cose alla Roma Femminile?
"C'è soddisfazione, anche da parte della società, tutto sta andando per il meglio. Il primo anno in Serie A non è facile per una squadra femminile, ci sono state delle difficoltà nel costruire la rosa e renderla competitiva".



Sul movimento del calcio femminile.
"È cresciuto moltissimo, si vede nell'organizzazione di tutte le squadre. Ormai facciamo tutto ciò che fa anche la prima squadra maschile: gli allenamenti, le visite mediche, i nutrizionisti. È un'altra squadra a tutti gli effetti. Dal punto di vista tattico e tecnico il campionato sta crescendo, cerchiamo di fare il meglio possibile. Ovviamente crescono anche le spese, ma lo sapevamo. È bello perché tanta gente si sta affezionando al calcio femminile. Vediamo cose dal punto di vista tattico, che in Serie A purtroppo non ci sono".

Sulla Serie A Femminile.
"Non è facile, ci sono poche giocatrici italiane. Fortunate le società che hanno un settore giovanile, la nostra Primavera è forte, probabile che per la prossima stagione due o tre ragazze passino in prima squadra. Bisogna avere una conoscenza del mercato europeo importante, è complicato perché sono tanti i no che abbiamo incassato anche delle terze o quarte scelte di Chelsea e Barcellona. Aspettiamo poi il passaggio al professionismo, che non sarà facile".

Sulle calciatrici.
"Mi sono avvicinato lo scorso anno al movimento, la passione che ho trovato nelle ragazze e la conoscenza tattica, di preparazione atletica e di alimentazione non le ho viste nel calcio femminile. Vogliono sapere tutto, per rendere poi al 101%".