Roma Femminile, Bartoli: "La Roma è una scelta di cuore, ero più tesa per la finale di Coppa Italia che per il Mondiale"
Nel video "NOTHING COMPARES TO YOU | Storia di un trionfo" pubblicato dal canale youtube della Roma, sono state raccolte delle interviste esclusive alle protagoniste della Prima Squadra Femminile che hanno vinto la Coppa Italia contro il Milan. Ecco le parole di Elisa Bartoli.
La Roma?
“La scelta Roma è una scelta di cuore, era un sogno per me tornare a Roma. Ho iniziato con quattro sconfitte di seguito, con le lacrime dopo una sconfitta con la Juve 4-0. Poi mi è arrivato un bel messaggio del coach che mi diceva di non mollare, che saremmo arrivate in alto”.
Come hai iniziato a giocare?
"Ho iniziato a giocare grazie a mio cugino Simone, nel cortile di mia nonna. In mezzo al cemento, inizialmente giocavo in porta e ogni volta tornavo a casa con le tute rotte. Ho iniziato a giocare con i maschi, non conoscevo squadre femminili. Non era semplice, sono andata avanti con la passione e questa squadra maschile che mi ha sempre amata. Con i ragazzi ho avuto solo esperienze positive, non ho mai accusato pregiudizi, che vengono solo quando si cresce, non da bambini”.
Un messaggio alle bambine che vogliono giocare a calcio?
“Posso dire di non arrendersi, di continuare a fare ciò che si vuole perché non decidono le altre persone”.
La finale?
“Quando sono entrata negli spogliatoi ho detto alle ragazzi che ero più tesa che al mondiale. È stata dura, ma sono sensazioni belle da vivere e assaporare”.
Il match?
“Solo un’azione mi ha messo paura, quella che Swaby ha salvato sopra la traversa. Ho perso dieci anni di vita lì, ma quando l’ho visto ho pensato che avremmo vinto”.
I rigori?
“Non volevo arrivare ai rigori, era l’unica cosa che non volevo. Quei rigori me li sono sognati tutta la settimana, ci siamo allenate tutti i giorni, li abbiamo battuti alla fine di ogni allenamento”.
Il rigore di Tucceri?
“Al suo rigore ho detto a tutte di stare ferme, mancava ancora un rigore”.
Il rigore di Bernauer?
“Quando il pallone è entrato ho fatto uno scatto, mi sono dimenticata anche dei crampi. Non ci credevo, non mi sembrava vero. Ancora sto realizzando”.
Le emozioni della vittoria?
“Vedere mio padre piangere, lui che aveva paura che non riuscissi a crescere dopo la mia scelta di venire alla Roma. Lui non era convinto, io gli dissi che volevo vincere con la Roma. Vederlo piangere mi ha emozionata”.