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Un esordio nelle attese: tre punti e qualche conferma

Un esordio nelle attese: tre punti e qualche confermaVocegiallorossa.it
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Ieri alle 22:50Primo piano
di Gabriele Chiocchio
fonte L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Quando si inizia - o almeno si prova a farlo - un progetto di gioco a lungo termine, aspettarsi meccanismi rodati ed efficaci già dalla prima giornata è un importante esercizio di ottimismo, specie se il primo avversario non è proprio comodissimo come poteva essere il Bologna reduce da una vittoria della Coppa Italia e una qualificazione in Europa ottenuta nell’anno in cui giocava la Champions League. Il precampionato, oltretutto, ha dato delle indicazioni ben chiare su quello che c’è e quello che manca, e il mercato, come ampiamente detto, deve essere ancora completato, al di là dei giudizi che si possono avere sulle tempistiche.

Questi primi novanta (e più) minuti ufficiali di Roma di Gasperini hanno sostanzialmente confermato queste premesse, con il premio dei tre punti arrivato al termine di una gara che ha messo in mostra, per citare l’allenatore, il ventaglio di propositi e il livello di realizzazione di essi della squadra, che ha evidentemente digerito delle cose ma che ha dei limiti in altre. Gasperini in conferenza stampa aveva detto di voler impostare questa partita “alla sua maniera” e in certi tratti di gara la Roma lo ha fatto, costringendo il Bologna nella sua metà campo: ciò che latitava erano qualità offensiva dei singoli e movimenti codificati collettivi nell’ultimo terzo di campo, reso comunque più grande e spazioso dai tanti movimenti chiesti e ottenuti da Gasperini dai suoi.

Una confusione a un certo punto non troppo controllata al punto da diventare caos, che ha reso necessario ai giallorossi porsi più in maniera quantitativa che qualitativa. La pressione del primo tempo si è spenta in realtà abbastanza presto e senza sussulti, quella del secondo ha prodotto l’errore di Lucumí che ha aperto la porta a Wesley per il gol alla fine decisivo: probabilmente, oggi era questo l’unico modo per bucare Skorupski e non è detto che in futuro non si possa ugualmente puntare più a sfinire le difese avversarie che a infilarle di fioretto. Anche se per farlo servirà una condizione migliore di quella - fisiologicamente - imperfetta del 23 agosto, che ha fatto sì che gli ospiti potessero provarci fino alla fine approfittando, anche loro, di qualche spazio di troppo, specie sulle fasce.

Intanto, in una situazione come quella di questi giorni, con un Gasperini già costretto ad allenare dentro e fuori dal campo (una situazione che non doveva più verificarsi, vista il nuovo assetto societario) e con un mercato la cui staticità sta producendo nervosismo, prendersi i primi tre punti acquisiva un’importanza comparabile a quella di mostrare qualcosa in più sul campo: i primi, in caso di buco nell’acqua, non sarebbero tornati, per la seconda di tempo ce n’è molto e andrà sfruttato tutto, senza un’inutile, anzi dannosa, fretta.