TRIGORIA - Petrachi: "Sono molto soddisfatto del calciomercato. Le altre squadre hanno capito che non possono fare le prepotenti". VIDEO!

11.09.2019 08:05 di Luca d'Alessandro Twitter:    vedi letture
TRIGORIA - Petrachi: "Sono molto soddisfatto del calciomercato. Le altre squadre hanno capito che non possono fare le prepotenti". VIDEO!
© foto di Luca d'Alessandro

Presso la sala Champions di Trigoria, si è tenuta la conferenza stampa di Mkhitaryan, ultimo acquisto del calciomercato estivo della Roma, in cui ha preso la parola anche il DS Gianluca Petrachi. Vocegiallorossa.it vi ha fornito la trascrizione live delle parole del calciatore armeno. 

"Buongiorno a tutti. Siamo qui per presentare Micky, così come si fa chiamare. Siamo contenti e orgogli di aver portato un altro giocatore di spessore internazionale. Sono convinto che la sua esperienza, la sua tecnica e la sua intelligenza possa portare una livello migliorativo all'interno della Roma calcio. Noi saremo nella condizione di potergli garantire ciò che lui ha bisogno: sostegno, motivazione e la voglia di giocare a calcio. Quell'affetto e quel calcore che ogni calciatore sente di dover avere. La Roma, nella sua tifoseria, farà sentire il calore al calciatore".

Arrivi in prestito difficoltà per il progetto?
"Bisogna adattarsi alle esigenze. Per quanto riguarda Smalling o Micky a 48 dalla fine del mercato era difficile fare altri discorsi. L'idea è quella di investire su giovani importanti. Nel passato si sono investiti soldi importanti su calciatori che magari era preferibile prenderli in prestito e valutarli nelle caratteristiche. Credo che nella situazioni in cui ci siamo trovati a fine calciomercato o si facevano investimenti sui giovani o in operazioni come quella di Micky che era impensabile prenderlo in prestito 1 mese. Parliamo di un top player che ha costi e ingaggio elevatissimi. Quando si è verficata la possibilità e il ragazzo ha rinunciato a dei soldi per venire alla Roma, ecco perché parlo di intelligenza del ragazzo che si vuole riproporre e vuole reinvestire su se stesso. Si sono create delle possibilità su cui abbiamo fatto delle operazioni furbe. Poi il tempo dirà se noi avremo la possibilità di tenere giocatori del genere. Fare degli investimenti importanti e aumentare il tasso qualitativo di cui la Roma necessita e ne ha bisogno". 

Situazione Icardi/Higuain?
"Quando ho fatto la mia conferenza stampa ho sempre detto che Dzeko era il centravanti della Roma e mi sarebbe piaciuto trattenere. Ho sempre nutrito questa speranza. Tutte le situazioni difficili successe prima avevano inciso nell'umore. Gli ho detto che la Roma stava cambiando, un nuovo vento e che lui avrebbe dovuto farne parte. Ho incontrato a maggio l'Inter e ho posto il mio prezzo, prezzo che non è mai arrivato. Quindi gli ho fatto capire che all'Inter non sarebbe mai stato importante come alla Roma. La nostra prima scelta è sempre stato Edin". 

Infortuni: 4 da inizio stagione. Che idea si è fatto? 
"Sono delle valutazione oggettive che sto facendo. Lo scorso anno nel mio Torino ho avuto pochissimi infortuni a livello muscolare. Quando ti metti nelle condizioni di entrare in un nuovo ambiente devi capire. Credo che vada valutato quali calciatori utilizzano i personal trainer al di fuori della AS Roma. Poi esiste la casualità, qui ci sono stato 50 problemi muscolari e l'attenzione è altissima. Si conoscono le storie di Spinazzola e Pastore. Zappacosta mi ha stupito perché si è fatto male senza presentare problematiche, in un pre-gara. Under è un fibra bianca. Si è fatto male facendo un colpo di tacco, forte, improvviso. Stiamo ristrutturando il manto erboso visto che i ragazzi si sono lamentati della durezza del campo. Anche questo è un alibi che voglio togliere. Faremo un rizollammanento di tutti i campi e mi auguro che da oggi in poi le situazioni possano migliorare". 

Raggiunti gli obiettivi a quale percentuale? C'è rischio che sia un mercato per ottenere subito risultato?
"Credo di averci messo l'anima in questo calciomercato. Ho messo tutto quello che avevo dentro di me con una logica calcistica. Ho cercato di fare una piccola rivoluzione perché era necessario farla. Certamente a tutti quanti voi ho chiesto un po' di pazienza. Essere all'anno 0 serve tempo, anche se nel calcio è poco. Insieme alla società ho creato qualcosa su cui far rinascere quell'entusiasmo romanista. Ho creato un gruppo importante. I giocatori non felici di stare qui sono andati via. Abbiamo fatto un mercato in uscita importantissimo. Abbiamo rinnovato ai giovani a delle cifre congrue. Sto cercando di bilanciare tutte le cose e far amalgamare una rosa a cui sono stati inseriti giocatori di spessore. Ci vuole un po' di tempo, ma sono molto soddisfatto. Vorrei già parlare col Sassuolo e non di mercato. Adesso vorrei lasciare da parte quelli che sono stati gli ultimi mesi, per focalizzarci sul campionato dove ci mancano qualche punto, vedi la gara contro il Genoa. Sono molto fiducioso, ottimista, ma soprattutto vedo quel senso di appartenenza. Quando sono arrivato c'era tanta disgregazione, ora vedo unità di intenti. Non posso garantirti se questa Roma sia da Champions League. Ho costruito una squadra tosta che partita dopo partita dimostrerà il proprio valore". 

Classifica monte ingaggi, la Roma è terza. Dove può operare per abbassare il monte ingaggi?
"Non ho visto l'indagine su La Gazzetta, ho visto il nostro monte ingaggi e ho visto incongruenze perché poi gli ingaggi veri sono differenti. Ci sono parecchie nefandezze. Al di là di questo che è marginale sicuramente il fatturato relativo al proprio monte ingaggi ha sempre maturato o la vittoria o un posto di prestigio. Il monte ingaggi della Roma è molto in su. Quando parlo di tornare a valori giusti, equi. Credo che sulla Roma questo debba migliorare e migliorerà nel corso del tempo. Oggi è un livello un po' sfalsato. Il mio obiettivo è ricalibrare il tutto, cercando di mantenere alto il tasso qualitativo". 

Strategia aspettare ultimi giorni? Un rimpianto? 
"Sicuramente è stata un'opportunità. Il fatto che il campionato inglese finiva prima è stato un vantaggio. Un mese fa si poteva prenderlo a cifre importanti, con un ingaggio da top. Si era parlato di prendere anche un ragazzo brasiliano, un prospetto molto importante, ma doveva essere preso alle nostre condizioni. A quel punto ho risentito Raiola e gli ho detto che non prendevo più l'esterno e se ci fosse la possibilità di prendere Micky. Mi ha risposto fosse difficile. Poi gli ho detto che Micky fosse più adatto al campionato italiano che a quello inglese. L'idea era quella di mettere nelle condizioni di esprimere le proprie caratteristiche. L'attesa per gli ultimi acquisti è stata una cosa voluta. Non ho rimpianti. Ho fatto tutto ciò che avevo in testa. Non sono state fatte due uscite per scelta dei ragazzi che non hanno accettato di andare a giocare in prestito. Con due unità in meno adesso saremmo ancora più coesi. Adesso magari mi potranno anche contraddire. Rimpianti in entrata non ne ho. Tutto ciò che ho fatto è stato sempre sincronizzato con la società. Fienga mi ha messo sempre nella condizione di poter fare tutto quello che era nella mia testa". 

A che punto è il lavoro di Fonseca?
"Proprio ieri ho avuto un confronto con il mister. Lui deve continuare a portare avanti il proprio credo, la propria mentalità innovativa. A volte ti scontri con una mentalità diversa. Deve proseguire senza dubbi. Nel momento in cui arriveranno i risultati i calciatori si leveranno quel dubbio di pressare in una determinata maniera, sempre avendo un determinato equilibrio che ci sta mancando, ma che si trova in allenamento. Il calcio dell'allenatore può portare a risultati importanti. Ci serve qualche risultato, anche con un po' di fortuna, ma nel momento in cui partiamo confido sulla forza e sulla struttura della squadra che può fare il proprio calcio in maniera coraggiosa". 

Difficile gestire gli esuberi della gestione precedente?
"Dovevo trovare l'equilibrio e non è stato semplice. Alcuni calciatori forti del proprio contratto fanno resistenza. Prima di lasciare Roma, per la città, per i i tifosi, ci pensano due volte. Dire in faccia le cose, in modo chiaro, ai calciatore paga. Ho detto loro che fosse più giusto andassero a giocare, piuttosto che fare la comparsa. All'80% ci sono riuscito e sono contento di come è avvenuta la campagnia cessione". 

La Roma ha tenuto testa a Inter e Juve sul mercato? Baldini?
"Sono orgoglioso di aver mantenuto la promessa data ai tifosi quando ho detto che la Roma non sarebbe stata la succursale di nessuna squadra. Questo è stato capito da tutti. Tutti hanno capito che non possono venire a Roma a fare i prepotenti. Oggi sono tutti consapevoli che ci sono dei tempi, dei modi e questa è una cosa che da qui a quando ci sarò io sarà rispettato. Franco è stato al suo posto. Devo dire che un mese fa mi disse che fosse possibile che Mkhitaryan poteva spostarsi. Questa è quella forma di collaborazione di cui parlavo. Successivamente mi sono sentito con Raiola, mantenendo sottotraccia la pista. Quando lavoro con un certo tipo di agenti, anche la forza di non far uscire le notizie. Il suo acquisto è uscito domenica sera. Non ho avuto problemi con Franco, ha mantenuto le giuste distanze e quindi sono contento di come sia stato bilanciato il lavoro. Che poi lui abbia un rapporto diretto con Pallotta ben venga. Di Smalling non era neanche a conoscenza, è stata una cosa last-minute. Sono molto contento di come il lavoro di squadra abbia funzionato". 

Cessione di Schick?
"Credo che a volte ci sono delle cose che funzionano, altre no nel calcio. Schick aveva aspettative che aveva creato dei sogni nella testa della tifoseria. Un giocatore quasi soffiato alla Juve, pagato 40 milioni di euro, aveva creato delle aspettative, infrangendo quei sogni. Aveva necessità di fare un'esperienza diversa, nella speranza che questa sua capacità possa venire fuori. Molto dipende dal suo carattere che può determinare quello step in più. Roma non era l'ambiente giusto per lui. Rimane un patrimonio della Roma perché la formula è un prestito con un diritto di riscatto. Sono convinto che Schick possa fare bene".