RMC Sport - Mangone: "Lotta Champions? È l'Inter a rischiare. La Roma ha fatto bene a tenere Dzeko, strano vedere Totti dirigente"

03.02.2018 12:48 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: RMC Sport
RMC Sport - Mangone: "Lotta Champions? È l'Inter a rischiare. La Roma ha fatto bene a tenere Dzeko, strano vedere Totti dirigente"
Vocegiallorossa.it
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Amedeo Mangone, ex romanista Campione d'Italia nella stagione 2000/2001, è intervenuto nel corso di Vocegiallorossa, l'approfondimento a cura della redazione di Vocegiallorossa.it in onda su RMC Sport.

Ti convince la possibile formazione della Roma?
“Sì, anche se Di Francesco ha pochissime alternative. Il recupero di Perotti può essere veramente importante, la Roma davanti sta facendo fatica, averlo può essere una possibilità per migliorare e far fronte alle difficoltà di fare gol”.

Puoi descriverci Di Francesco fuori dal campo?
“Siamo amici, è una persona molto socievole, bella da frequentare. Ha valori seri, importanti, viene naturale legarsi a lui. Aneddoti? Ho vissuto con lui due anni a Roma e uno a Piacenza, esperienze completamente diverse, quello che posso dire di lui è che è sempre stato un punto di riferimento, sempre presente nelle difficoltà, si è messo sempre a disposizione dei compagni. Non si può che parlar bene di lui, come professionista e come amico”.

La Roma migliorerebbe passando al 4-2-3-1?
“Dipende da come vive la squadra questo momento, magari il 4-3-3 può essere conosciuto da tutti, qualche modifica per trovare alternative e fare esprimere al meglio giocatori che nel 4-3-3 sarebbero penalizzati potrebbe essere positiva”.

Come fa una squadra a sbloccarsi dal punto di vista finalizzativo?
“L’allenatore è consapevole della propria idea di calcio, si crea moltissimo. È questione di tempo e fortuna, contro la Sampdoria la Roma ha tirato tantissime volte in porta, a volte basta un centimetro perché cambino le partite. La cosa importante è che la Roma continui a creare gioco, nel momento in cui fai gol diventa più facile dimostrare i propri valori”.

Una tra Lazio, Inter e Roma rimarrà fuori dalla Champions: come finirà?
“Mi auguro che si qualifichi la Roma, il campionato è molto interessante, ci sono squadre di altissimo livello a lottare. Riprenderanno le coppe che porteranno via energie, l’Inter potrebbe essere la favorita in base a questo. Il campo dimostra però che queste teorie non sono vere, vincere aiuta a vincere ed è importante stare più attaccati possibile per giocarsi tutto nel rush-finale. Chi resta fuori? In questo momento credo che la squadra più in difficoltà sia l’Inter, che ha perso tantissimi punti. Potrebbero rimanere fuori i nerazzurri”.

Come giudichi il lavoro di Monchi fino ad oggi? Che idea ti sei fatto di Jonathan Silva?
“Non lo conosco, ho visto un giocatore molto promettente. Per quanto riguarda Monchi, ho visto la sua conferenza stampa e ha detto una cosa giusta, che ha venduto un giocatore che ha fatto una sola partita al Chelsea, dimostrando il valore della rosa. Il suo lavoro è importante, ha un grandissimo curriculum, bisogna dargli tempo, è un grande professionista e intenditore di calcio”.

Lo spogliatoio può risentire delle voci di mercato? Avresti venduto Džeko?
“Che le voci distraggano è vero, anche inconsciamente se ti arrivano delle proposte, se la società ti mette nelle condizioni di dover scegliere qualcosa ti tira via. Fa sì che il giocatore stesso abbia qualche pensiero in più. Dentro lo spogliatoio i giocatori aiutano la scelta del giocatore, cercando di trattenerlo. È un giocatore importante. Io dico sempre che è il giocatore che fa la scelta, se un giocatore viene a dire alla Roma che vuole andare via è inutile tenerlo, altrimenti si scatena una serie di meccanismi con un giocatore scontento e gli altri giocatori possono seguire a ruota. Se invece un giocatore dice di voler rimanere a Roma ha un atteggiamento giusto, la scelta definitiva sta a lui. La Roma ci ha guadagnato a tenerlo, è difficile trovare un attaccante così adesso, con l’obiettivo di arrivare nelle prime quattro”.

Che effetto ti fa Totti dirigente?
“Strano, fino a sei mesi fa lo vedevo in campo, faccio fatica a vederlo da dirigente. Può essere un aiuto per la società, per i giocatori e per l’allenatore. Ha un carisma che non ha nessuno, dà un punto di riferimento a tutti”.