Risolvere il prima possibile il problema offensivo

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I risultati stanno dando fiducia e serenità all’ambiente e a Gian Piero Gasperini, e non è poco, anzi. I risultati non devono però mascherare le criticità dei giallorossi, che sono solamente all’inizio del percorso con l’ex tecnico dell’Atalanta. I giallorossi stanno mostrando una buonissima solidità difensiva, ma faticano a creare e a segnare.

GLI ATTACCANTI ANCORA A SECCO - In particolare, sono proprio gli attaccanti ad aver reso poco in questa primissima parte di stagione. Ad eccezione di Soulé, che comunque non è un attaccante puro, nessun attaccante ha ancora segnato in gare ufficiali. A Nizza l’hanno decisa due difensori, al derby ci ha pensato Pellegrini, un centrocampista, massimo trequartista. Con il Pisa, il già citato Soulé mentre Wesley ha regalato i tre punti contro il Bologna. Dovbyk e Ferguson sono ancora a quota zero. Da una parte, la squadra li deve servire meglio, il gioco deve essere più fluido e solo contro il Nizza si sono visti gli inserimenti dei difensori, uno dei marchi di fabbrica del calcio di Gian Piero Gasperini. Poi gli esterni devono spingere di più perché all’Atalanta erano uno dei pilastri della fase offensiva orobica. A destra, si giocano il posto Wesley e Rensch mentre a sinistra la battaglia è tra Angelino e Tsimikas, con quest’ultimo che ha segnato un punto a suo favore con la prestazione di Nizza.
Ferguson e Dovbyk devono però dare di più, anche spalle alla porta e, in tal senso, soprattutto l’ucraino, con il fisico che ha, è chiamato a dare un contributo maggiore nel ricevere palla, difenderla e servire i compagni. Ferguson ha anche l’attenuante del doversi ambientare al calcio italiano, cosa che Dovbyk ha già fatto lo scorso anno. L’ex Girona è chiamato a fare uno step importante e deve farlo adesso. Servono i suoi gol e servono il prima possibile.