Mourinho: "Non ho mai parlato di Champions. Con 7 milioni spesi, il quarto posto non sarebbe un miracolo, ma Gesù Cristo a Roma. Con Tiago Pinto siamo amici ma possiamo avere idee diverse"

23.05.2023 08:05 di  Andrea Gonini  Twitter:    vedi letture
Mourinho: "Non ho mai parlato di Champions. Con 7 milioni spesi, il quarto posto non sarebbe un miracolo, ma Gesù Cristo a Roma. Con Tiago Pinto siamo amici ma possiamo avere idee diverse"
Vocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it

Nel post partita di Roma-Salernitana ha parlato José Mourinho

Mourinho a DAZN

La partita cosa lascia?
“Che mi lascia… il primo tempo non è stato di grande intensità e di grande voglia di giocare, c’è stata poca concentrazione. Perché? Perché, magari per i tanti cambi. Magari è colpa mia per i tanti cambi. Però la mia situazione non è facile, una finale da giocare e tanti giocatori stanchi o che sono al limite. Ci sono dei cambi che sono praticamente dei cambi obbligati, già accordati prima della partita. Non è facile fare questa gestione. La partita è stata difficile, la Salernitana ha giocato come fosse la finale di Champions, cosa che mi piace. Non è una critica, si deve fare così e lo hanno fatto. Pairetto bene come sempre, fa sempre il suo lavoro bene. E niente, è un risultato che non volevamo, ma è il risultato. Adesso mancano due partite di campionato e la finale, che è più importante ovviamente, ma abbiamo due partite da giocare”.

Non ha la sensazione di aver perso un’occasione dopo la penalizzazione della Juve?
“Per me questa cosa è uno scherzo. Sapere questa cosa con due partite da giocare, per noi, per tutti, anche per la Juve, questa situazione di punti fuori, punti dentro, adesso a due partite dalla fine di nuovo fuori. Se mi dicono questo prima di Monza, prima di Bologna, prima di altre partite da giocare, sicuramente il nostro approccio sarebbe stato diverso. Però, sapendo che la Juve avrebbe preso i punti e sapendo che la nostra situazione migliore sarebbe stata mettere tutto sull’Europa League, è quello che abbiamo fatto. Questo, al di là di sentire per Max Allegri e i suoi giocatori, che sono professionisti come me e che hanno ottenuto i punti sul campo e ora li perdono, ovviamente mi dispiace per loro. Però a livello del campionato penso che cambi qualcosina”.

Ha compromesso il campionato?
“Secondo me sì, ma non voglio dire altro. Preferisco dire che mi dispiace per i professionisti che lavorano come me e che pagano non lo so, per i dirigenti”.

Come sta Dybala?
“Male”.

E tra 10 giorni?
“Non lo so”.

È ottimista?
“No”.

Gli altri come stanno?
“Smalling ha giocato 90 minuti, come El Shaarawy, Gini 80. Non so se Camara si è fatto male o era stanco. Celik sta benino, vediamo Spinazzola”. 

Con la Fiorentina sarà una sorta di allenamento?
“Un allenamento serio. Andremo con serietà, faremo dei cambi, ma faremo il possibile con serietà”.

13 anni fa vinceva la Champions con l’Inter:
“Questa è storia, ora loro possono fare la loro storia”.

José Mourinho in conferenza stampa (dall'inviato all'Olimpico Gabriele Chiocchio)

Un commento sulla partita e un aggiornamento su Dybala.
"Su Dybala devi chiedere alla stessa persona che ti ha dato la formazione alle 12, se hai una spia che ti dà la formazione puoi chiedere alla stessa spia. La partita è stata difficile, contro un avversario che ha giocato la finale di Champions League e non è una critica, bisogna giocare sempre così. Loro non avevano bisogno di punti ma avevano bisogno di essere professionisti, io non ho giocato con questo atteggiamento. Noi tanti cambi, sappiamo che quando facciamo cambi non cambiamo l'onestà, i princìpi di base di questa squadra, onestà, serietà e umiltà, ma cambia a livello di qualità. Nel secondo tempo abbiamo fatto le sostituzioni e la squadra è migliorata. Abbiamo vinto il secondo tempo 2-1 e perso il primo 1-0. Meritavamo forse qualcosa in più, ma loro meritavano il pareggio per l'atteggiamento".

Quanto è ulteriormente difficile giocare una finale europea giocandosi la stagione in 90 minuti?
"Chi ha parlato della Champions come un obiettivo per la Roma? Io no, sicuramente. Cerco di essere sempre onesto, non mi piace vendere fumo, non ho mai detto che la Roma fosse candidata alla Champions, quando competi contro questo tipo di squadre che abbiamo davanti sarebbe irresponsabile parlare di Champions. Non ne ho mai parlato. Non parlo delle squadre che abbiamo eliminato noi, ma anche delle squadre che sono state eliminate in generale: Arsenal, Manchester United, Barcellona, Juventus, un numero quasi infinito di squadre top. L'unica cosa che mi gioco nella finale è la finale. Ci sono allenatori, giocatori, club, che giocano una finale europea nella vita e sono fortunati, immagina noi a giocarne due di fila, questo per me è una grande stagione, diventa storica al di là di quello che succederà. Ma voglio giocarla".

Tiago Pinto ha parlato esplicitamente di Champions.
"Problema suo. Siamo amici, tanto amici, possiamo avere opinioni diverse. Noi possiamo fare la storia e vogliamo continuare a farlo, ma la Champions con 7 milioni di euro di mercato non è storia e non è neanche un miracolo, è Gesù Cristo che è venuto a Roma e ha fatto una passeggiata in Vaticano".

È questa differenza di vedute che può portare all'addio?
"Addio per due giorni di vacanza, devo prendere un aereo. Ciao ciao".

José Mourinho ai canali del club

"Era difficile perché c'è stanchezza, c'è paura di possibili infortuni, bisogna gestire. C'è gente che nel primo tempo non ha risposto benissimo alla responsabilità della partita. Poi abbiamo fatto i cambi, sono entrati giocatori con più qualità ed esperienza. La Salernitana ha fatto la partita della vita e questo mi piace, non è una critica. Niente, loro escono super felici con questo punto e noi no. Magari alla fine è un risultato che rientra bene nella storia dei 90 minuti".

Ci sarà impegno a Firenze come sempre:
"Faremo dei cambi. È da tanto che li facciamo, magari per questi cambi siamo in finale, magari per questi cambi non siamo in una posizione migliore in campionato. Io dico sempre che una finale europea si gioca una volta nella vita, poi c'è chi ne gioca di più, ma il concetto è si gioca una volta nella vita e questi ragazzi possono farlo la prossima settimana".