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Mancini ritrova Gasperini: l’allenatore ha già il suo braccio destro?

Mancini ritrova Gasperini: l’allenatore ha già il suo braccio destro?Vocegiallorossa.it
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Oggi alle 08:06Primo piano
di Gabriele Conti

Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.

Dopo nove anni alla guida dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini ha deciso di lasciare Bergamo e di sposare il progetto della Roma, che punta sul tecnico per rilanciarsi dopo una stagione particolare, iniziata nel peggiore dei modi e conclusa con la qualificazione in Europa League, grazie al lavoro di Claudio Ranieri. In attesa dell’annuncio ufficiale che lo legherà ai capitolini, l’ex allenatore di Inter, Genoa e Palermo sa che ritroverà all’intero della rosa giallorossa quattro suoi ex giocatori: Stephan El Shaarawy, Paulo Dybala, Bryan Cristante e Gianluca Mancini, con gli ultimi due arrivati nella capitale proprio dall’Atalanta allenata da Gasp. In particolare, la presenza dell’allenatore di Grugliasco è stata fondamentale per il difensore, poiché gli ha permesso di farsi conoscere al grande pubblico, dopo aver giocato una ventina di partite in due anni in Serie B con il Perugia.

L’IMPORTANZA DI GASP – Dopo un primo anno di ambientamento, dove gioca solo undici partite in campionato, Mancini diventa uno dei pilastri della difesa nerazzurra. Da terzo centrale di destra, infatti, l’attuale vicecapitano giallorosso gioca una stagione molto positiva, collezionando 30 presenze in Serie A e, soprattutto, segnando cinque gol, secondo miglior marcatore tra i difensori dietro a Kolarov. Le sue prestazioni, unite anche al suo carattere focoso, gli valgono quindi sia la prima convocazione in nazionale, sia la chiamata della Roma, che lo acquista in prestito con obbligo di riscatto. A 23 anni, quindi, il classe 1996 ha l’occasione di fare il salto di qualità nella Capitale.

BRACCIO DESTRO – Il suo carattere gli permette di guadagnarsi praticamente da subito le simpatie dei tifosi, ma in campo spesso lo porta ad agire d’istinto, portandolo a sbagliare la scelta o a protestare troppo: nei suoi primi anni in giallorosso, infatti, sono troppe le ammonizioni prese per proteste, cosa che un difensore non può permettersi di fare. Con il tempo e con il lavoro fatto sia dal giocatore che dai vari allenatori che si sono seduti sulla panchina della Roma, Mancini è riuscito a limare questo aspetto della sua persona, alzando la qualità del suo calcio e migliorando la gestione della sua impulsività. In particolare, nell’ultima stagione il numero 23 è stato uno dei giocatori migliori della Roma, ma nonostante i progressi fatti, non è riuscito a convincere Spalletti a convocarlo per gli impegni che la Nazionale affronterà nella pausa dopo la fine del campionato. Gasperini, quindi, ritrova un Mancini diverso da quello che aveva lasciato Bergamo, molto più maturo e consapevole, che, oltre a essere il suo braccetto destro in campo, potrebbe fargli da braccio destro in questo inizio di avventura in giallorosso. Il giocatore, infatti, è un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio ed è uno dei più amati dai tifosi, avendo dimostrato in questi anni un forte attaccamento alla maglia e ai colori che rappresenta. La sua figura, quindi, potrebbe essere un punto di incontro tra il tecnico e l’ambiente utile per convincere anche chi è rimasto scettico riguardo al suo ingaggio.