La giusta elettricità e un’attesa con il sorriso
Roma-Udinese è arrivata al termine di questo segmento di campionato e al termine di una settimana in cui la società giallorossa ha presentato la sua nuova collezione ispirata agli anni ‘90: per questo motivo, tutta la giornata è stata dedicata a questo periodo storico, con tanto di colonna sonora dello stadio rivisitata in questa chiave per l’occasione. All’intervallo, dagli altoparlanti è risuonato un famoso brano dei Kaiser Chiefs intitolato “I Predict a Riot” che in realtà è del 2004, ma che, visto l’avversario - e in particolare uno degli avversari - poteva essere una onesta previsione del prepartita.
Previsione che poi sarebbe stata comunque sbagliata, perché, nonostante il clima reso, almeno inizialmente, incandescente dai tifosi risentiti con Nicolò Zaniolo e non certo ammorbidito da alcuni piccoli continui dispettucci - che del calcio fanno parte, almeno finché a farli è un giocatore della squadra preferita - del numero 10 dell’Udinese, alla fine risse non ce ne sono state. Anzi, la Roma ha ottenuto tre punti che la riportano lì in alto in classifica, andando oltre le difficoltà che la gara ha presentato anche in itinere, con l’infortunio di Artem Dovbyk che ha costretto Gasperini a ridisegnare per l’ennesima volta l’attacco, portandolo a una fisionomia decisamente al limite dell’accettabilità, se non oltre.
Il rigore ignorato da tutti e pescato dal VAR sembrava l’ormai non desueto episodio caduto dal cielo per far fronte ai guai di organico e di manovra, il 2-0 di Zeki Celik ha restituito calcio a una partita che si pensava ne avrebbe offerto pochissimo per i presupposti di cui sopra, oltre a un sorriso che rimarrà stampato sui volti dei tifosi per le due settimane della sosta. Dire che la pausa del campionato aiuterà l’allenatore a recuperare gli infortunati è ormai un superato cliché - e per informazioni, chiedere a Evan Ferguson - e questi giorni senza calcio per club alimenteranno solo l’attesa per la prosecuzione di una corsa che sta generando un’elettricità - quella giusta - decisamente palpabile allo stadio.
Una corsa che sarà ancora lunga e che deve vedere la Roma ancora migliorare sotto vari aspetti, ma otto vittorie e tre sconfitte - totale 24 punti - cominciano a rappresentare un bilancio piuttosto pesante per non essere preso sul serio da dentro e da fuori, con tutti i difetti, anche quelli visti a Milano una settimana fa, da limare e le situazioni da sistemare. E questo, al contrario della rissa, neanche i Kaiser Chiefs potevano prevederlo.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 20/2010 del 11/11/2010
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