Cambio Campo - Tretola: "Fazio e Perotti due scommesse perse. La vicenda societaria ha condizionato la stagione, ma c'è ancora la speranza di salvarsi"

10.04.2022 16:25 di Emiliano Tomasini Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Cambio Campo - Tretola: "Fazio e Perotti due scommesse perse. La vicenda societaria ha condizionato la stagione, ma c'è ancora la speranza di salvarsi"
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© foto di Ianuale/TuttoSalernitana.com

Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Oreste Tretola di Salernitananews.it, con il quale abbiamo parlato di Roma-Salenitana.

Dopo la sconfitta contro il Torino, per la Salernitana è quasi obbligatorio fare punti, ti aspetti quindi una Salernitana propositiva a Roma o attendista come all’andata?
“Certamente sarà una Salernitana diversa da quella dell’andata, con due allenatori molto diversi. A questo punto, dopo la sconfitta con il Torino non ha senso presentarsi con un atteggiamento difensivista. La Salernitana non ha più nulla da perdere. Credo che dovrà provare a sfruttare le proprie capacità. Anche a San Siro contro l’Inter ha giocato una gara propositiva, a inizio gara ha avuto una grande occasione non sfruttata da Verdi. Poi i valori tecnici sono venuti fuori e l’Inter ha vinto 5-0. La Salernitana gioca spesso sulle fasce e in velocità, il fatto che la Roma abbia giocato giovedì e giocherà nuovamente giovedì prossimo può essere un fattore. Sicuramente la squadra sarà propositiva, non c’è motivo di avere un atteggiamento diverso. Ormai sono tutte finali, non fa differenza perdere prendendo un’imbarcata o solamente 1-0".

Ci si aspettava qualcosa in più da Ribery? I veterani come lui, Fazio e Perotti non hanno dato l’apporto sperato, come valuti la scelta di puntare su giocatori esperti ma a fine carriera? In particolare, Fazio sta facendo grande fatica, come sottolineato anche dallo stesso Sabatini.
“Sicuramente ci si aspettava qualcosa di più. Ribery ha portato grande entusiasmo, in un momento in cui si era molto preoccupati per le vicende societarie extracampo. Sabatini aveva definito Fazio un comandante e dichiarato che avrebbe potuto giocare per altri 10 anni, ma il campo non ha detto lo stesso. Perotti ha praticamente già concluso la sua stagione. Fazio sta deludendo. Ribery è stata un’opportunità, l’idea di prenderlo per portare entusiasmo, esperienza e tecnica era giusta. Però è evidente sia in una fase calante. Sabatini quando è arrivato ha provato ad affidarsi a due suoi fedelissimi. È stata una scommessa, ma è stata una scommessa fallimentare. È stato lui stesso ad ammetterlo”.

Sabatini ha lasciato un buon ricordo a Roma, sta convincendo il suo operato a Salerno?
“Il compito di Sabatini non è stato semplice. È arrivato a metà gennaio, in una squadra ultima in classifica e con tutte le vicende societarie che ci sono state. Dover convincere dei giocatori a sposare un progetto del genere non è facile. Come detto in precedenza, ha fallito le scommesse Fazio e Perotti. Però ha preso anche buoni giocatori, penso a Ederson, Dragusin, Mazzocchi. Purtroppo, ha dovuto fare di necessità e virtù. L’operato di Sabatini è giudicabile fino a un certo punto, perché le condizioni al suo arrivo erano proprio difficili. Ad esempio, la squadra aveva necessità di un giocatore che facesse gol, ma chi te lo cede a gennaio? Quale società ti cede un giocatore che segna tanti gol a gennaio? Non so se per Sabatini sarà decisivo o meno questo finale di stagione, lui ha avuto carta bianca da parte della società. Credo deciderà lui anche in base a come starà e alle sue motivazioni”.

A Salerno si pensa già alla prossima stagione o c’è ancora speranza di salvarsi?
“Secondo me c’è ancora speranza per questo finale. Finché c’è la matematica è giusto provarci e crederci, anche perché davanti non corrono. Abbiamo anche due gare da recuperare, una proprio contro il Venezia. Finché c’è la possibilità ci si deve credere. Sabatini comunque a gennaio ha già iniziato a programmare il futuro. Ad esempio, l’acquisto di Ederson è sensato, è un giocatore futuribile. Io credo che se si dovesse ripartire dalla Serie B, ci sarebbe una buona base di giocatori da cui ripartire. Credo che qualche giocatore resterebbe anche in Serie B. Va riconosciuto anche il lavoro di Faggiano, che ha portato buoni giocatori come Lassana Coulibaly, Bonazzoli, Gyomber. Anche lui ha lavorato in condizioni proibitive. Inserito nel contesto, il lavoro di Faggiano e di Sabatini è positivo. La base c’è, poi certo, la prossima stagione qualche cambiamento andrà fatto. Ad esempio, andrà ringiovanita la rosa. Proprio la situazione di Fazio andrà monitorata, ha un contratto di tre anni e bisogna vedere se vorrà rimanere in Serie B”.

Quanto ha influito la vicenda societaria sulla stagione?
“Tanto, assolutamente tanto. Io penso che se la Salernitana non si salverà sarà tutta colpa di quello che è successo fino a dicembre. Da gennaio si è provato a raddrizzare la situazione, ma in pochi mesi non è semplice. La situazione ha influito tanto sulla testa dei giocatori. A dicembre si allenavano senza sapere se il giorno dopo la squadra ci sarebbe stata. Io credo poi siano stati commessi alcuni errori. Il primo è stato mandare via Castori. Il secondo è stato tenere Colantuono quando è arrivata la nuova società. Iervolino aveva parlato di tagliare i ponti con la vecchia gestione, cambi DS ma non cambi allenatore. La prima parte di stagione ha influito, perché non si poteva progettare, non si poteva guardare al futuro. È stata una situazione complicata, difficile anche da raccontare per noi addetti ai lavori. Io credo che la Salernitana abbia una rosa che può giocare in Serie A, anche leggendo i nomi delle altre squadre. Purtroppo, la situazione societaria ha condizionato tutto. Ha condizionato anche i tifosi, che da anni aspettavano il ritorno in Serie A, ma non hanno avuto l’opportunità di goderne a pieno. Fin dai festeggiamenti, con il problema della multi-proprietà, si è vissuto con la preoccupazione di ciò che sarebbe accaduto. Ora almeno la squadra ha un futuro e il tifoso è più sereno. Io penso che ora - anche se si dovesse andare in Serie B – ci sia più convinzione e tranquillità. Infatti, credo che se si andasse in Serie B, la Salernitana potrebbe fare molto bene”.

Contro il Milan la Salernitana ha ottenuto un insperato pareggio, c’è la speranza di venire a Roma e fare risultato per centrare un’impresa storica e - eventualmente - che valore avrebbe in una stagione comunque non positiva.
“Beh la speranza la squadra ce l’ha sicuramente. Il Milan ha sottovalutato la Salernitana, se la Roma dovesse commettere lo stesso errore sarebbe possibile fare risultato perché sulla carta non c’è partita. Credo che se dovesse arrivare un risultato positivo, che per la squadra sarebbe anche un pareggio, questo ti darebbe tanto in termini di autostima. Fare risultato all’Olimpico darebbe lo slancio per terminare al meglio la stagione, perché la squadra ritroverebbe fiducia e convinzione. Con l’arrivo di Nicola, la squadra aveva ritrovato entusiasmo, ma poi - quando non sono arrivati i risultati sperati - il morale è nuovamente calato. Un risultato importante a Roma darebbe tanta fiducia e autostima, lo ha detto anche Sepe in un’intervista. Le due partite da recuperare con Venezia e Udinese saranno poi fondamentali. Se le vinci, accorci le distanze e riapri tutto il discorso per la salvezza”.