Cambio Campo - Adamoli: “Strootman è un grande uomo e giocatore, ma non è più quello di Roma. La Coppa Italia è il torneo meno sportivo del mondo”

12.01.2023 19:27 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Cambio Campo - Adamoli: “Strootman è un grande uomo e giocatore, ma non è più quello di Roma. La Coppa Italia è il torneo meno sportivo del mondo”
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Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.

L’ospite di oggi è Gessi Adamoli, giornalista de La Repubblica, con il quale abbiamo parlato di Roma-Genoa.

Dopo un avvio di stagione complicato, con l’arrivo di Gilardino il Genoa ha ottenuto 3 vittorie e 1 pareggio in 4 partite. Cosa è cambiato e cosa ha portato di nuovo Gila?
“Gilardino ha portato un po’ di ordine in campo e nello spogliatoio, ma soprattutto ha portato freschezza ed entusiasmo, che la squadra aveva perso andando dietro alle idee di Blessin. Le idee di gioco di Blessin erano molto poco elastiche, il Genoa era partito come grande favorito della Serie B, ma non ha mai avuto un gioco ed è diventata una squadra triste e piena di dubbi. La squadra sembrava poco sicura. Gilardino ha rimesso le cose a posto, ha dato fiducia al gruppo. Poi è stato un grande calciatore e quindi i giocatori si fidano di quello che lui dice. Gila e lo spogliatoio parlano la stessa lingua, sia a livelli tecnico-tattici, sia proprio come lingua parlata, perché Blessin non parlava italiano. Con il suo arrivo è come se la squadra si fosse tolta un peso e in campo è molto più sciolta”.

Con l’arrivo di 777 Partners il Genoa sembrava destinato a un importante salto di qualità? A che punto è questo progetto e cosa sta mancando?
“Come tutti i progetti serve del tempo. Loro sono arrivati più o meno un anno fa, dopo un mercato insensato di Preziosi, che non seguiva criteri tecnico-tattici nel costruire la squadra. Il campionato dell’anno scorso è stato un calvario, la retrocessione era abbastanza annunciata. Blessin all’inizio sembrava l’alfiere di un calcio diverso, ma dopo 5-6 giornate anche il suo gioco è sparito. La squadra sembrava non capire e non credere nelle richieste di Blessin, ma in estate si è comunque voluto ripartire da lui. Il motto dell’estate è stato Only one year (Solo un anno, ndr) e la squadra sembrava effettivamente attrezzata per tornare subito in Serie A. Il campo ha però poi dimostrato che non era così. Prima di poter giudicare il progetto 777, occorre sicuramente aspettare il ritorno in Serie A. Il mercato che verrà fatto una volta tornati in Serie A farà capire quali sono i margini di crescita della società e della squadra. Comunque è un progetto a lungo termine, non sarà una crescita immediata ma graduale. Spors, che è il direttore più importante di tutto il mondo 777 Partners, si basa su algoritmi e calcoli per scegliere i giocatori. Fa un po’ sorridere, soprattutto per chi è cresciuto con un altro tipo di calcio, però si spera che esca qualcosa di buono. Per il momento sono arrivati buoni giocatori e altri meno buoni. Sicuramente è ancora presto per dare un giudizio sul progetto complessivo”.

Al Genoa c’è Kevin Strootman, un giocatore che ha un posto speciale nel cuore dei romanisti. Come sta fisicamente e come sta andando la sua stagione?
“Strootman è prima di tutto uno straordinario professionista e uno straordinario uomo spogliatoio. Fisicamente non è più ai livelli della Roma, però sta meglio rispetto alla passata stagione. Non è più lo Strootman di Roma, ma con la sua qualità e la sua intelligenza dà comunque un contributo importante”.

A proposito di uomini spogliatoio, è tornato per la quinta volta a Genova Criscito.
“Quello di Criscito è un graditissimo ritorno e potrebbe giocare già contro la Roma. Bisogna vedere come ha risposto ai test atletici svolti in questi giorni. Se Gilardino ha in mente di farlo giocare contro il Venezia, mi aspetto che gli conceda almeno un tempo contro la Roma”.

I quarti di finale sono obiettivo o un semplice sogno?
“La Coppa Italia è sempre un sogno nel cassetto del tifoso genoano, che non vince uno scudetto dal 1924 e l’ultima Coppa Italia risale al 1937. È un sogno, chiaramente quest’anno - con la squadra in B e per come è concepita la competizione - è molto difficile che si realizzi questo sogno. La Coppa Italia è il torneo meno sportivo del mondo, dove si gioca sempre in casa della più forte. Le piccole squadre partono sempre con una difficoltà in più. Nell’ippica i cavalli più forti vengono zavorrati, qui vengono zavorrate le squadre più piccole. Solo in Italia avviene una cosa del genere, del resto il calcio italiano è ormai la quarta forza europea e circa 15 anni fa era invece al primo posto. Questo è sicuramente causato anche dalla miopia dei dirigenti calcistici. Bisognerebbe chiedersi come mai la FA Cup in Inghilterra ha un grandissimo fascino e invece la Coppa Italia è quasi vista come un fastidio infrasettimanale”.

Come arriverà la squadra e Gilardino schiererà i migliori o darà spazio alle seconde linee?
“Io penso che il Genoa userà questa partita per testare la squadra in vista della partita di lunedì contro il Venezia. Il Genoa infatti arriva all’Olimpico da una sosta natalizia di quasi due settimane e quindi la squadra dovrà trovare gamba e condizione. Credo che Gilardino metterà in campo per almeno un’ora la formazione che poi giocherà contro il Venezia. Nell’ultima partita prima della sosta, contro il Bari, Gilardino ha schierato la squadra con il 4-3-2-1 e anche contro la Roma mi aspetto qualcosa di simile”.