Di Francesco: "Dzeko ha giocato per la squadra. Serve creare entusiasmo. Florenzi sarà un valore aggiunto in tutti i ruoli, Pellegrini è un calciatore fondamentale"

17.09.2017 09:30 di  Danilo Magnani  Twitter:    vedi letture
Di Francesco: "Dzeko ha giocato per la squadra. Serve creare entusiasmo. Florenzi sarà un valore aggiunto in tutti i ruoli, Pellegrini è un calciatore fondamentale"
© foto di Federico Gaetano

Eusebio Di Francesco a Mediaset Premium

"A volte quando si pareggia, non si fa il nostro, è una vittoria importante per la fiducia. Ünder ed El Shaarawy meritavano il gol. Dal punto di vista atletico si può solo migliorare, oggi ho cambiato 5 giocatori e se si va avanti di 2-3 gol la gestione è più facile. Sono soddisfatto della squadra, abbiamo veramente creato tanto ed era quello che volevo. Guai a fermarsi? Esatto, la mia testa è già a Benevento, guardare la classifica ora fa un po' male perché abbiamo una partita da recuperare. Dzeko? Ha giocato per la squadra, poi poteva segnare 2-3 gol in più. Sono molto sereno, ci siamo chiariti subito, a volte si cerca qualcosa che non c'è, il calcio è fatto anche di sofferenza, noi con l'Atletico abbiamo fatto un ottimo primo tempo e poi abbiamo sofferto. Stiamo crescendo fisicamente, ho fatto giocare calciatori con caratteristiche differenti, in queste gare non facili ho sacrificato Defrel. Oggi la squadra ha forzato le linee di passaggio che fanno parte del mio gioco. Florenzi? Ce lo teniamo stretto, avevo in mente di farlo giocare già a Genova, con l'Atletico l'ho valutato a rischio per la forza dell'avversario, sarà un valore aggiunto per tutti i ruoli, non solo per quello di oggi. Alone di scetticismo? Ci accompagnerà sempre ai primi risultati negativi, voglio solo essere positivo e serve creare entusiasmo, portando la gente allo stadio e facendo giocate spensierate, con la voglia di far male all'avversario. Il gol di Nainggolan? Parte da un concetto importante, cioè di portare più uomini in zona palla, lo abbiamo fatto ancora poco e in questa partita si è evidenziato maggiormente e sono state create queste linee di passaggio dove Nainggolan è bravo. Pellegrini? Ho voluto fortemente qui alla Roma, con me è stato due anni ed è cresciuto tantissimo, è un capitale della Nazionale. Ha grandi potenzialità ma deve lavora con l'umiltà che l'ha contraddistinto. Schick non è ancora pronto per giocare dall'inizio, ha fatto pochi allenamenti. 4-3-3? Giocherò col 5-3-1 così son tutti contenti (ride, ndr)".

Eusebio Di Francesco a Sky Sport

“Dzeko accontentato? Sono qui per facilitare i giocatori. Si è parlato fin troppo di una partita ma giocata in quel modo per scelta. Per diventare grandi si deve soffrire insieme. Oggi Dzeko ha giocato una grande partita mettendosi prima a disposizione della squadra e poi pensando a segnare. Pellegrini? Non mi piace parlare di alternative, riuscirà ed entrerà. Lo conosco da tre anni, conosce meglio di altri quello che voglio. Oggi però ho visto una squadra che ha cercato la verticalità come voglio, al di fuori di Lorenzo. Lite Peres.Gerson? Non ho visto nulla. Si sono presi un po' in giro, era partito come uno scherzo, cose da calciatori, a volte ci si arrabbia per nulla. Cresce la manovra tattica? Il lavoro delle catene oggi è stato fatto molto bene, specie con Daniele De Rossi a cui dico sempre che si attacca da un lato e si entra dall'altro. Potevamo sfruttare anche più occasioni di questo tipo. Schick? In questo momento sta lavorando, poi lo alleno mentalmente sia da punta che da esterno. Ho anche da Defrel che ho sacrificato da esterno, che si è messo a disposizione della squadra. Oggi ha giocato Ünder, che ha grandissime qualità, ma io cerco sempre di mettere la squadra a servizio dei giocatori e viceversa. Schick vi assicuro che ha tante qualità. Giocare a tre in difesa? È un'alternativa ma comunque serve un giocatore che crei ampiezza. Se non me la dà il terzino deve darmela la mezzala, avvicinando così l'attaccante esterno a Dzeko, che così è più contento, e aumentando la pericolosità in zona gol. Florenzi? Allenandolo spicca la sua personalità, in ogni zona del campo. Quando gioca basso rischia poco, quanto attacca osa e crea molto”.

Di Francesco in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)



“30 tiri verso la porta? Ogni partita nasconde insidie, è giusto affrontarla con piglio, determinazione e qualità. Se fai solo tre gol c’è qualcosa da migliorare. Tre punti importantissimi, dovevamo ricominciare a vincere. Mercoledì ci sarà un’altra partita, non possiamo basarci troppo su questa. Gerson e Bruno Peres? Ce l’avevano con me (ride, ndr). Al di là delle battute, non ho visto niente. Mi hanno detto che stavano scherzando tra di loro e si son capiti male. È la normalità, a volte si litiga come in famiglia. Non sempre andiamo tutti d’accordo, è un episodio di poco conto, non l’ho nemmeno visto. Rotazioni a Benevento? Ci sta che vedremo altri elementi, cambierà qualcosa sicuramente, abbiamo tante partite, anche oggi il turnover ha dato risposte positive. Pellegrini e Florenzi? Lorenzo è un giocatore fortemente voluto da me e dalla Roma, è avvantaggiato. Conosce le mie idee di calcio, può darci un aiuto, è venuto qua per essere uno dei giocatori importanti, è un giocatore non solo capitale della Roma ma anche della nazionale. Ho scelto il momento giusto per far rientrare Florenzi, per la sua condizione psicofisica. Cambi in ritardo? Se guardiamo le altre partite, fare cambi contro l’Inter mi sembrava assurdo. Credo che uno cambi quando le cose non vadano, oggi volevo dare più minuti a chi non aveva giocato 90’ e avevo dubbi su Florenzi, avevo da gestire Nainggolan che veniva da un problemino muscolare. Cambio spesso, non è detto che i cambi vadano fatti subito. Faccio in base alle necessità e al momento della gara. Un giudizio sul Verona? Fabio (Pecchia, ndr) è un amico, a volte si passa dal dire qualcosa di scontato all’ipocrisia. È una difficoltà oggettiva, gli faccio un grandissimo in bocca al lupo. Dire altro mi sembra non il momento giusto”.

Di Francesco a Roma TV

"Grazie per i complimenti. Vincere serve per dare convinzione ai ragazzi, oggi hanno cercato più le linee di passaggio che gli chiedo, sono andati più in profondità, potevamo fare diversi gol. Dopo la partita con l'Atletico il gruppo ha risposto bene, per migliorare bisogna partire dall'interno. Per giocare questo tipo di calcio se non si è uniti si fatica moltissimo. Cosa si dice ai giocatori dopo una prestazione del genere? A fine primo tempo ho detto alla squadra che se loro erano contenti io non lo ero, mi aspettavo che la chiudessero prima. Le partite possono essere riaperte in un attimo, basta ricordarsi la partita con l'Inter, bisognava essere più cinici questa sera. Pellegrini? Lorenzo è avvantaggiato rispetto agli altri, conosce il mio calcio e i movimenti che voglio dai centrocampisti, è cresciuto moltissimo e sta migliorando anche la condizione fisica, si allena benissimo. Dzeko? La risposta a quanto successo in settimana gliel'ho data io facendolo giocare (ride ndr). Sa di aver sbagliato, ha detto parole a caldo, dopo una partita in cui abbiamo sofferto molto, lui in particolare. Florenzi? Alessandro, allenandolo e vedendolo giocare si capisce la sua grande personalità, è cresciuto moltissimo e oggi ha meritato questa chance. Avrebbe dovuto giocare a Genova, con l'Atletico sarebbe stato rischioso per la forza dell'avversario".

Di Francesco alla Rai

"La partita di oggi non è stato un allenamento. Non esistono partite facili o difficili, sono i calciatori che, tramite le loro prestazioni, rendono le partite facili o difficili. Florenzi? Può giocare come terzino, altrimenti non lo avrei utilizzato lì, ma anche come mezzala ed attaccante esterno. Da difensore deve crescere sotto l'aspetto della fase difensiva. Lui è un valore aggiunto e me lo tengo stretto. 4-3-3? Non sono un fondamentalista. Sono consapevole che devo mettere i giocatori in condizione di esprimersi al meglio. Ünder? Ha interpretato benissimo il ruolo di attaccante esterno. Critiche? Se sono costruttive ed arrivano da persone intelligenti sono ben accette. Non mi reputo ottuso da non voler prendere consigli".