Primavera, Mirra: "Il mister ci sta facendo correre parecchio. L'obiettivo? Il primo posto in classifica". VIDEO!

Jacopo Mirra ha parlato ai canali del club dal ritiro della Roma Primavera di Pinzolo. Di seguito, le parole del giovane calciatore: 

Jacopo Mirra, allora prometto che non ti rubo troppo tempo perché questo è il momento del riposo e ce n'è bisogno in questi giorni o sbaglio?
"No, no, non sbagli perché il mister ci sta facendo spingere tanto. Praticamente tutti i giorni doppia seduta e la mattina corriamo a secco, il pomeriggio tutto in situazione e diciamo stiamo raggiungendo belle velocità".

Diciamo che qui state mettendo le basi no? Le basi dal punto di vista atletico. Lo avete fatto dal sette luglio a Trigoria, questa è la seconda parte della preparazione: quanto devono essere solide queste basi poi per fare una grande stagione?
"Beh sì, il ritiro diciamo fa gran parte della stagione, sia appunto per mettere benzina nelle gambe per poi la stagione che sarà, sia insomma per far capire ai ragazzi nuovi il comportamento che si deve avere in una squadra Primavera".

Ecco, ragazzi nuovi no? Perché tu sei 2006, ci sono anche ragazzi del 2008 qui con voi. Come si lega quando ci sono anche due o tre anni di differenza, cioè in che modo? Quanto aiuta un ritiro del genere per poter diventare veramente squadra?
"No, aiuta tantissimo. Diciamo, avendo avuto esperienze appunto personali e due anni fa salendo appunto a metà stagione con il mister quando c'erano Cherubini, Pagano, Pisilli, tutti loro, diciamo noi stiamo facendo un po' la loro parte con i ragazzi più piccoli, 2008".

2006 vuol dire quindi essere anche il più grande. È una responsabilità? E quanto pesa?
"No, è più una responsabilità, un peso no. Responsabilità perché comunque hai il dovere di far capire insomma i comportamenti e i modi che si devono avere appunto in una squadra Primavera, ma non un vero e proprio peso".

In quanto 2006, ti piacerebbe anche vestire la fascia di capitano?
"Sì, sicuramente sarebbe un onore enorme essendo la squadra in cui sono cresciuto e la squadra che tifo da quando sono piccolo. Però non la pretendo sicuramente, però sarebbe un grande onore".

Anche perché si può essere leader in campo anche senza fascia.
"Sì certo, sicuramente".

Difesa a tre, difesa a quattro: hai preferenze?
"No, no, diciamo il mister ci sta facendo capire i movimenti che sono maggiormente con la linea più che con l'uomo, quindi passando da difesa a tre a quattro non ci cambia molto".

Nella tua testa è la stagione della tua consacrazione? L'anno scorso tanta sfortuna, potevi giocare molto di più, qualche guaio fisico. Ti chiedo: è tutto totalmente alle spalle? E quanto ci credi possa essere finalmente la tua stagione?
"Beh, sicuramente l'anno scorso un po' di sfortuna c'è stata, non avendo mai avuto guai fisici a livello muscolare. E quel brutto infortunio al flessore con un po' la ricaduta mi ha portato, diciamo, tutta la seconda parte di stagione a star fuori. Però è tutto buttato alle spalle, anzi posso dire che serve da esperienza appunto, come si dice, a curare maggiormente il proprio corpo, il riposo, la prevenzione prima dell'allenamento e tutti questi fattori che sono molto importanti".

Tornando allo scorso anno: quanto hai sofferto a stare fuori, soprattutto nella fase finale?
"Sicuramente tanto, anche perché mi ero trovato il mio spazio appunto. Sì, ho sofferto,  però comunque sono stato vicino alla squadra e ho gioito quando c'era da gioire e ho sofferto quando c'era da soffrire con la squadra".

E quanta voglia hai tu, quanta voglia ha il gruppo, quelli che sono rimasti evidentemente, di riprendersi quello che avete lasciato sul campo?
"Sicuramente tanta, anche perché avevamo fatto una regular season strepitosa l'anno scorso, arrivando primi con grande distacco dalla seconda, e quest'anno vogliamo riprenderci quello che ci spetta".

Che tipo di difensore sei? Come ti descriveresti?
"Moderno".

Significa palla al piede?
"Sì, impostazione, veloce di lettura".

Insomma, una bella descrizione.
"Sì".

Dove si arriva quest'anno?
"Primi".