Si pensa inevitabilmente al futuro, ma servono prima 6 punti e De Rossi ha i suoi problemi di formazione
In 4 partite la Roma ha di fatto quasi terminato la propria stagione. L'eliminazione in Europa League col Bayer Leverkusen, il pari con la Juventus e la sconfitta contro l'Atalanta. Speranze Champions appese a un filo e strettamente legate a quello che farà l'Atalanta e via a parlare del futuro, tra conti migliorati, plusvalenze più o meno necessarie e il calciomercato che terrà banco da qui a fine agosto. In mezzo, qualche analisi a 360° sulla stagione o circoscritta al periodo di De Rossi allenatore, dando per scontato che i punti che sono mancati per arrivare tra le prime 5 siano stati persi da Mourinho. Tuttavia, la Roma deve mantenere l'attenzione sulle prossime due partite contro Genoa ed Empoli. Possiamo dire, principalmente sul Genoa, perché Empoli-Roma si giocherà dopo la finale di Europa League e quindi si saprà se l'Atalanta ha compiuto l'impresa e potrebbe far arrivare la Roma in Champions da sesta.
Per domenica, De Rossi si ritrova con qualche situazione da gestire: da Pellegrini a Paredes, fino arrivare a Dybala. Di fatto la qualità della Roma in questi giorni o fa un lavoro personalizzato o lavora a parte. I tre sono stati i fari della nuova gestione e non è un particolare che senza la joya e calando le prestazioni degli altri due (soprattutto quelle del capitano), i giallorossi hanno tirato il freno a mano, arrivando a non vincere 5 gare consecutive (6 non contando i 20' del recupero di Udine). Ecco perché l'attenzione deve essere, fino a che il campo non emetterà verdetti certi, ancora a questa stagione. Cercando di evitare, in una stagione in cui la prima e la seconda della passata stagione hanno steccato, il Bologna è entrato in Champions e non sei riuscito neanche a sfruttare il bonus del quinto posto, di non farsi trovare pronti, qualora ci sia una nuova possibilità.