Questa è Roma, nel bene e nel male
Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.
L’occhio del padrone ingrassa sempre il cavallo. Sicuramente Lukaku, in conferenza stampa, non dirà di essere venuto nella Capitale grazie alla presenza dei Friedkin a Londra o alle abilità da pilota del presidente Dan. Di certo, però, la presenza dei grandi capi nelle grandi trattative, nei grandi momenti, quando serve, è un valore aggiunto importantissimo. Quante volte abbiamo sentito James Pallotta dire e promettere che sarebbe venuto maggiormente nella Capitale. Poi però, per un motivo o per l’altro, ciò non è mai accaduto.
IL CAMBIAMENTO CON I FRIEDKIN - I Friedkin, invece, hanno subito invertito la rotta, trasferendosi in pianta stabile a Roma. Ciò non è quantificabile in punti, ovviamente, ma nei momenti decisivi hanno sempre mostrato di volerci essere, di stare sul pezzo o sul campo, come preferite. Certamente, per un calciatore come Lukaku che ha bisogno di sentirsi al centro del progetto, di sentirsi importante per un club e per una tifoseria, non poteva esserci accoglienza migliore. Tutta la dirigenza a Londra, aereo pilotato dal presidente e migliaia di tifosi ad accoglierlo a Ciampino. Non è stato il fattore determinante, sia chiaro, ma sicuramente tutto ciò aiuterà il belga nell’ambientamento. Un po’ come accaduto con Paulo Dybala, rimasto folgorato davanti alle migliaia di tifosi accorsi al Colosseo Quadrato ad acclamarlo, quando ancora non aveva fatto nulla per la Roma. Così come accaduto per José Mourinho, rimasto impressionato al suo arrivo nella Capitale, dichiarando che non aveva ancora fatto nulla per meritare l’amore di tutta quella gente. Questa è Roma, nel bene e nel male.