Non ha senso parlare di formazioni titolari

03.08.2022 09:56 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture
Non ha senso parlare di formazioni titolari
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Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.

Tiago Pinto in questa calda estate romana sta sfidando tutto e tutti, provando a prendere anche Wijnaldum e Belotti dopo il colpo Dybala. Certamente, i due acquisti farebbero fare un bel salto di qualità alla Roma. Il primo cambierebbe volto al centrocampo, proprio il reparto che ha mostrato maggiori criticità lo scorso anno, lo stesso reparto indicato sempre come fondamentale per vincere o perdere le partite, con il classico: “Le partite si vincono e si perdono a centrocampo”. Grande banalità ma, allo stesso tempo, grande verità del calcio che non tramonta mai e resiste a tutti i cambiamenti del gioco.
Il secondo, Belotti, allungherebbe la panchina e in una stagione in cui, causa mondiale, si giocherà ogni 3 giorni la panchina sarà ancora più importante. E, infatti, sta sempre di più perdendo senso parlare di squadra titolare.

LA FORMAZIONE TITOLARE - In questi giorni ci si è chiesto se Pellegrini, Dybala, Zaniolo e Abraham potranno giocare tutti insieme, in che modo e quali occasioni. Ci si chiede chi giocherà tra Spinazzola e Zalewski e, soprattutto, come giocherà la Roma se dovesse arrivare Wijnaldum. La realtà è che, causa mondiale, serviranno tutti, ma proprio tutti. Cinque sostituzioni, gare ogni tre giorni tra campionato e coppa. Un tornado di partite che, da metà agosto fino a fine novembre, spazzerà via ogni discorso teorico sulla formazione titolare. Che poi José Mourinho abbia le sue preferenze è indubbio e, nelle gare più importanti, sarà curioso capire quali scelte farà ma, mai come quest’anno, il concetto di formazione titolare ha meno importanza del concetto di mezze stagioni e meno solidità di un Governo. Il calcio è diventato liquido, i sistemi di gioco lo sono, ormai anche le formazioni titolari sono un qualcosa di superato, di etereo, scansate dal ritmo incessante dettato dagli impegni delle squadre. Questo Mourinho lo sa, così come Tiago Pinto e Friedkin. A un mese circa dalla fine del mercato, ci sarà ancora da divertirsi.