L'idea iniziale di Mourinho tramontata troppo presto
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Dopo più di un anno di difesa a 3 con Paulo Fonseca in panchina, il 4 maggio 2021 viene annunciato José Mourinho come nuovo allenatore della Roma. Da quel momento, tutti i tifosi giallorossi morivano dalla voglia di vedere la nuova squadra targata Special One, con il suo celebre 4-2-3-1 con cui vinse tutto ai tempi dell'Inter. Questo era anche l'obiettivo di Mourinho stesso: quello di costruire anche nella Capitale un assetto tattico che prevedesse quattro difensori, come fatto quasi sempre in carriera. Le prime partite del tecnico portoghese con la Lupa sopra al petto, infatti, dimostrano proprio questo voler puntare sulla difesa a 4, dopo un calciomercato estivo costruito ad hoc. Dopo pochi mesi, però, Mourinho è costretto a passare a tre uomini dietro per emergenza. Esattamente due anni fa, alla vigilia di Roma-Zorya Luhansk di Conference League, l'ex allenatore del Tottenham dichiara che l'obiettivo era di tornare al solito modulo appena raggiunte le condizioni ordinarie. Con questo sistema di gioco già visto ai tempi di Fonseca, però, la Roma dimostra di avere più equilibrio in mezzo al campo, con il trio roccioso formato da Gianluca Mancini, Chris Smalling e Roger Ibanez in grado di coprire le lacune difensive dei due terzini Matias Vina e Rick Karsdorp. Questo momento ha cambiato la strada da percorrere: fino ai giorni nostri, infatti, la Roma è quasi sempre stata schierata con la difesa a tre, senza mai voler tornare al passato. Lo dimostrano - anche in questo caso - le scelte di mercato fatte in queste ultime sessioni di trasferimenti, in cui si è scelto di puntare su un altro difensore centrale e su numerosi centrocampisti. Nonostante gli arrivi in questi anni sul versante di destra di Maitland-Niles, Celik e Kristensen, nessuno è riuscito a convincere Mourinho a privarsi di un centrale difensivo; mentre sulla fascia opposta si è deciso di puntare ancora su Leonardo Spinazzola, Nicola Zalewski e - in caso di emergenza - Stephan El Shaarawy, non proprio dei grandi marcatori dato che 2 su 3 sono nati come giocatori offensivi.
Ricapitolando, l'idea iniziale di Mourinho era quella di mandare in campo una Roma con la difesa a 4, ma è stata un'idea tramontata troppo presto, scegliendo fortemente l'opzione dei tre uomini in retroguardia. Questo fatto fa onore allo Special One, che è stato in grado di cambiare i suoi ideali in funzione del capitale umano a disposizione. Chissà se da qui in avanti non dovrà di nuovo ricorrere a un cambio di modulo. Voi vorreste vedere di nuovo la difesa a 4?