Il metodo Mou spiegato da Mou

22.06.2022 11:30 di  Emiliano Tomasini  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Emiliano Tomasini
Il metodo Mou spiegato da Mou
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L’allenatore giallorosso José Mourinho si è raccontato in un’intervista a Forbes. Il tecnico portoghese ha parlato del suo essere allenatore, del suo approccio alla squadra e di come interagisce con i suoi giocatori. Dalle sue parole si percepisce il suo essere un allenatore a tutto tondo, consapevole che per allenare non serve solo essere un grande tattico, ma anche saper ottenere il meglio da se stessi, entrare in empatia con la squadra e con ogni singolo giocatore. Lui stesso infatti ha citato un suo professore che gli spiegò come “un allenatore che sa solo di calcio non sa niente di calcio”.

Mou è consapevole anche dell’importanza che hanno i tifosi per creare un buon clima intorno alla squadra, ha infatti dichiarato: “La cosa più importante è che le persone ti seguano. E per seguirti, devono credere in te”. In tutto il suo primo anno giallorosso, Mourinho ha cercato sempre di empatizzare con i tifosi romanisti, per creare un ambiente favorevole alla squadra. Lo stesso discorso è applicabile nel rapporto con la squadra “Ho la responsabilità di non deludere le persone, di non deludere la mia squadra. Devi stare con loro e per loro tutto il tempo. Devono fidarsi di te”. Fiducia che è riuscito certamente a conquistarsi, come dimostrato nel corso della stagione da tutte le interviste dei giocatori della Roma, che in ogni situazione hanno riconosciuto l’importanza del tecnico nella crescita della squadra.

Mou è molto bravo a creare un legame forte con ogni giocatore perché sa si doverli trattare come uomini e non come calciatori “Sono uomini che giocano a calcio e questa è una delle grandi lezioni che ho imparato all'inizio" - e ha poi aggiunto - "Sono tutti diversi e tutti hanno bisogno di un modo diverso di comunicare, di un modo diverso di ricevere feedback, di essere motivati. Per una squadra nel suo insieme, devi creare empatia con tutti.”. Negli anni passati chi giocava meno era solito lamentarsi, lanciare qualche frecciatina, mentre quest’anno tutti sono rimasti uniti con l’allenatore e la squadra. Lavorare sui singoli per creare un gruppo, questo è il segreto di Mou. Il gruppo prima di tutto, ma per avere un gruppo serve creare un legame con i singoli. Lo stesso Diawara, che non è certo stato un protagonista della stagione, ha recentemente ammesso di voler andare a giocare altrove per avere più spazio, ma ha anche detto di essersi sempre sentito parte del gruppo e di essersi sempre allenato al massimo per fare la sua parte.

Infine, l’ultima sfaccettatura del “metodo Mou” è il non sentirsi mai appagati, il voler migliorarsi costantemente e volere sempre continuare a vincere: “La chiave è non accontentarsi mai di ciò che si ha e volere sempre di più”. Dopo la vittoria della conference, Mou e la Roma non vogliono fermarsi qui: il percorso di crescita è solo iniziato, il “metodo Mou” è ancora in piena fase di attuazione.