Il Cap, la Dybala mask e Tammy versione super eroe. La qualificazione passa per la Roma versione Avengers

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C'era una volta la Roma dei Fab Four, almeno a parole perché di fatto sul campo di gioco questa cosa è stata più una leggenda metropolitana che altro. C'è questa sera più che mai una squadra chiamata a vincere con almeno due gol di scarto (senza passare per i tiri di rigore) per continuare il cammino europeo e quel sogno del double Conference-Europa League in due anni di fila che significherebbe un record per le squadre di club. 

Al di là delle dichiarazioni più o meno di pretattica di Mourinho in conferenza stampa, se pensiamo a una Roma in versione remuntada, i primi nomi a cui uno pensa sono quelli di Dybala-Pellegrini e Abraham. Tutti sognano di vedere grandi gesta del Cap, di esultare con la Dybala mask e di vedere esultare Tammy Abraham, anche lui in versione eroe mascherato visto l'infortunio a l'occhio che lo costringe a giocare con la maschera protettiva. Di fatto, visto che bisogna vendicare il risultato beffardo dell'andata, la trasformazione di una Roma in versione Avengers è bella che fatta. Anche se, al di là, di loro tre, come avvenne per la Remuntada di quelle con la R maiuscola, contro il Barcellona, l'Avenger o il super eroe fu Manolas, segno che quando c'è da fare risultato occorre l'aiuto di tutti, gli undici titolari più le riserve. Ecco quindi che il passaggio del turno può passare dai piedi, le giocate, o i colpi di testa anche dei tre difensori: Smalling, Mancini, Ibanez, maestri nel gioco aereo. 
Davanti agli oltre 60.000 spettatori dell'Olimpico, chiamati a gran voce proprio dai calciatori nell'immediato post-gara di Salisburgo-Roma, visto che la squadra austriaca sui social si è definita in missione nella Capitale, l'obiettivo è quello di rendere questa loro missione impossibile.