I problemi in avanti
Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.
TIRI - A parte proprio l’ultima gara di campionato, terminata con un rotondo 3-0, la Roma fa una fatica bestiale quest’anno per segnare. I gol fatti sono 38, meno di tutte le squadre che sono più avanti in classifica ma meno anche rispetto ad Atalanta e Juventus. Appena due reti in più del Bologna, una in più rispetto all’Udinese.
Se negli scorsi anni la colpa era soprattutto del fatto che i giallorossi faticavano a prendere lo specchio della porta, quest’anno almeno la porta viene centrata e questo succede, di media, 4,8 volte a partita (la media in Serie A è di 4,6).
Si potrebbe fare di più dato che il primo romanista nella media di tiri totali a partita è Dybala in 12ª posizione, con 2,99 conclusioni ogni 90 minuti, ma è il dato dei gol che preoccupa, soprattutto relativo agli attaccanti puri.
FALLIMENTO IN ATTACCO – Quali che siano i motivi, Abraham e Belotti hanno segnato, fin qui, 6 gol in due. Una cifra che definirla esigua è essere molto ottimisti. È un numero talmente basso che è pure inutile parlare di un sistema di gioco che non favorisce gli attaccanti (ed è vero), ma 6 reti sono veramente troppo poche. Inutile citare i numeri di Osimhen. Basta solo pensare che i due attaccanti della Roma, insieme, hanno realizzato la metà dei gol del solo Nzola (12), meno della metà dei gol di Lookman (13). Dia, della Salernitana, ne ha fatti 10, e si potrebbe andare ancora avanti ma è meglio fermarsi qui.
Per una parte finale di stagione che si prevede essere rovente, serviranno anche i loro gol perché non può bastare Dybala, non può bastare El Shaarawy né il redivivo Wijnaldum.