Women's Champions League - Roma-Wolfsburg 1-1 - Le pagelle del match
Lind 5,5: insicura sulle uscite sia basse che alte, sbaglia anche coi piedi. Non può nulla sul gol e compie una buona parata su Roord.
Bartoli 6,5: buon primo tempo in cui ci prova su calcio d'angolo ed è ottima in un paio di chiusure. Soffre nel secondo tempo Jonsdottir, ma riesce ad arginarla come può.
Wenninger 6,5: d'esperienza lei che conosce il campionato tedesco meglio di chiunque altra, avendoci militato a lungo col Bayern Monaco. Gioca una partita di fisico, contro avversarie fisiche.
Linari 5.5: si fa saltare in maniera netta da Pajor per l'1-1. Una macchia che influenza in negativo la sua gara.
Minami 7: continua a sorprendere la duttilità e il senso della posizione della giapponese che è grandissima in scivolata su Huth a negarle un gol.
Andressa 6: rientra dopo l'infortunio che l'ha costretta a saltare il match contro la Sampdoria. Da lei ci si aspetta sempre di più. Dal 72' Haug 6: buon impatto sol match, abile a sfruttare i suoli colpi di testa.
Giugliano 7: nel primo tempo inventa calcio. Cala un po' nella ripresa, fino a quando con un gran tiro dal limite costringe Frohms al miracolo.
Greggi 6,5: è sinonimo di grinta, quella che serve alla Roma per uscire a testa alta dal match.
Glionna 5,5: ha una buona chance che sbaglia anche se le viene fischiato un fuorigioco che non c'era. Fa ammonire un'avversaria, ma a gara in corso sembra rendere di più. Dal 53' Serturini 6: gioca sul lato forte del Wolfsburg e aiuta molto Bartoli in fase di contenimento.
Giacinti 7,5: l'istinto del bomber è quello giusto e le basta una frazione di secondo per vedere l'angolo lontano libero e calciare di prima lì dove nessuno ci può arrivare. terzo gol in tre partite di UWCL. Fondamentale. Dall'89' Lazaro SV: gira male di testa un cross di Haug.
Haavi 6: entra nell'azione del gol, ma non è brillante come suo solito.
Spugna 7: non ha paura di affrontare alla sua maniera una delle squadre più forti d'Europa. Va in vantaggio, soffre il ritorno delle avversarie e poi sfiora anche il colpaccio, senza che la sua squadra perda mai il controllo mentale e tattico. Un punto qualificazione.