Inter-Roma - Le pagelle

05.10.2013 22:50 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Inter-Roma - Le pagelle
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De Sanctis 7: al 10’pt Taider lo impegna dal limite ma l’ex numero uno del Napoli si fa trovare pronto. Sempre attento, mura anche un colpo di testa di Alvarez. Sempre sicuro, dà tranquillità alla squadra.
Torosidis 7: dalla sua parte l’Inter combina molto poco.
Benatia 7.5: ormai le sue prestazioni non fanno più notizia. Forse un po’ di ingenuità in occasione dell’ammonizione presa nel primo tempo ma poi gioca una gara perfetta.
Castan 7: rimedia un giallo totalmente inutile ma con Benatia forma una coppia di centrali granitica.
Balzaretti 6: meriterebbe 4 solo per l’inutilità dell’espulsione sul 3-0, che gli farà saltare la partita contro il Napoli, ma anche lui è stato protagonista della straordinaria prestazione della Roma, che ha domato l’Inter a Milano ottenendo la settima vittoria consecutiva.
Pjanic 6.5: in una Roma che domina l’Inter nella sua tana tutti hanno giocato al massimo delle loro possibilità. Pjanic non ha però brillato come in altre occasioni. Paradossalmente, si è fatto notare maggiormente in fase di copertura che in avanti. Dal 12’st Taddei 6: nella sua carriera ha provato quasi tutti i ruoli. Ora con Garcia si sta ritagliando il suo spazio a centrocampo, al posto di uno degli interni, in questo caso Pjanic.
De Rossi 7.5: giganteggia davanti alla difesa.

Tatticamente, è bravo nel primo tempo a coprire anche sulla fascia sinistra, con l’Inter che ha provato a sfondare dalla parte di Balzaretti.
Strootman 7.5: è un guardiano silenzioso. Non urla ma difende con le unghie e con i denti la sua porzione di territorio. Non si limita solo alla fase difensiva, si propone anche in avanti e serve l’assist a Florenzi per il terzo gol della Roma.
Florenzi 7.5: non si parla mai di lui ma è l’anima di questa Roma. Qualunque sia la partita, qualunque sia il risultato, lui c’è sempre e corre fin quando Garcia lo leva perché stremato. Dal 30’st Marquinho sv.
Totti 8.5: basterebbero già i due gol ma lui non si limita a questo. Crea, organizza, pensa calcio continuamente e si sacrifica per la sua squadra. Ad inizio gara è andato a conquistarsi palla al limite, uscendo palla al piede agevolmente nel traffico. Dal 34’st Dodò sv.
Gervinho 8: non segna ma mette perennemente in crisi la retroguardia dell’Inter. Non lo tengono, non ce la fanno, conquista il rigore, sfiora due-tre volte il gol e al 90’ lo trovi ancora lì a correre per tutto il campo. Da solo, perché gli altri sono usciti stremati. Lui no, non si stanca mai.