LA VOCE DELLA SERA - La Roma affonda: 2-4 col Cagliari, squadra contestata a Trigoria. Zeman: "Esonero? Mi dispiacerebbe". Baldini: "Ci prenderemo 12 ore per riflettere". Stekelenburg torna a Roma: "Nessuna colpa della società"

02.02.2013 01:04 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
LA VOCE DELLA SERA - La Roma affonda: 2-4 col Cagliari, squadra contestata a Trigoria. Zeman: "Esonero? Mi dispiacerebbe". Baldini: "Ci prenderemo 12 ore per riflettere". Stekelenburg torna a Roma: "Nessuna colpa della società"
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© foto di Federico Gaetano

ROMA-CAGLIARI - Affonda la barca di Zdenek Zeman, con la Roma sconfitta per 4-2 all'Olimpico dal Cagliari, a segno a freddo con Nainggolan, raggiunto da Totti e che poi dilaga grazie al grave infortunio di Goicoechea e alle reti di Sau e Pisano, con Marquinho ad accorciare le distanze nel finale. Dopo la partita un gruppo di tifosi ha contestato la squadra fuori dallo stadio e a Trigoria, ma la situazione non è degenerata. 

ZEMAN - "Certificazione di una stagione sbagliata? Non credo, abbiamo giocato delle buone partite. Oggi no, c'era troppa confusione anche se c'era tanta voglia. Giochiamo troppo complicati, ci siamo sbilanciati e abbiamo preso contropiede e gol dopo pochi minuti. La squadra non ha giocato quello che gioca normalmente. C'era voglia, ma non siamo riusciti a fare una buona partita. Il Cagliari ha vinto con grande merito, possiamo dire qualcosa sui due falli da rigore ma la prestazione c'è stata. La squadra ha dimostrato la voglia, ma non le idee. Abbiamo portato troppo palla sul chiuso, ed è difficile passare. Siamo stati spesso sbilanciati perdendo palle inutili o per voler dribblare o perché abbiamo sbagliato palle semplici. Dimissioni? Per una partita non mi viene il pensiero, bisogna lavorare tanto e bisogna cercare di giocare il calcio che proviamo a fare da 7 mesi. Non ho parlato coi dirigenti di cose specifiche, ma della partita che è andata male. Penso che sul secondo gol ci sia un errore grosso, poi abbiamo preso gol su rimessa laterale ed eravamo coperti sul primo. Non è frutto di episodi, una squadra che gioca male è giusto che perda, a prescindere dalle situazioni che si sono verificate. I fischi dei tifosi? Hanno influito, dopo il secondo gol sono arrivati fischi per tutta la squadra, che ha dimostrato di avere voglia. Ha portato la palla, tutti volevano rendersi decisivi, il problema è che bisogna ragionare insieme e non ci siamo riusciti. Abbiamo fatto una vittoria a Firenze e con l'Inter in coppa. Problema di giocatori o di gioco? Oggi abbiamo sbagliato l'approccio, tanta voglia ma poco cervello. Il calcio si gioca anche con la testa e su quello che si prova in settimana. La voglia non basta e non basterà mai. Perché Stekelenburg stava per andare via? Voleva parare e se aveva possibilità di andare a giocare al Fulham lo avrebbe fatto, è saltata. Io voglio che i giocatori della Roma vogliano giocare a Roma, lui è tornato e si è messo a disposizione. Preoccupato per il futuro? Oggi era una buona occasione per fare la partita e battere il Cagliari, pensavo che si potesse fare. Non abbiamo giocato bene, bisogna riordinare le idee e giocare. La squadra a parte due partite non ha mai sbagliato. Se mi stupirei di un esonero? Non spetta a me, sono a disposizione della società, può prendere decisioni come vuole. Mi dispiacerebbe perché credo in questa squadra". Queste parte delle dichiarazioni del tecnico boemo, disponibili QUI in versione integrale.

BALDINI - Queste invece le parole del direttore giallorosso: "La contestazione? E' giusta, è evidente che non si possa essere contenti della partita. Cosa vogliamo dire al pubblico che fino al 3-1 ha incitato la squadra? Tanto di cappello, se c'è contestazione credo che sia anche normale. Fallimento di un progetto tecnico? E' difficile parlare stasera dopo una partita del genere con tutto quel che ne consegue, è evidente che non è questo il momento per prendere delle decisioni. Mi confronterò con la proprietà domani mattina e credo sia meglio di non fare riflessioni a caldo. L'allenatore? La riflessione deve essere globale, non riguarderà soltanto l'allenatore. Abbiamo un problema di gestione che va analizzato, non credo sia il caso di addentrarsi troppo. Almeno una dozzina d'ore prima di riunirci e riflettere sarebbe opportuna. Possibili decisioni riguardanti dirigenti? Quando una cosa non funziona non lo fa per un aspetto un particolare. Io sono compreso nel discorso che stiamo affrontando, non posso certo essere fuori da questo tipo di discorso. Non vorrei dire qualcosa che non ho ben focalizzato, ho bisogno di riflettere. Mi confronterò con la proprietà stasera, questo mi aiuterà a riflettere meglio in un momento opportuno, che non è questo. Se i battibecchi tra allenatore e società hanno creato nervosismo? La squadra si è allenata bene e ha risposto sul campo, chiaro che prendere il gol subito ha messo la gara in una condizione complicata. A tutto questo si è aggiunto l'infortunio di Goicoechea e la situazione si è complicata. Identificare questo scambio di vedute come motivo principale di questa sconfitta è complicato. Credo di aver spiegato che Zeman in discussione non lo abbiamo mai messo, se non l'ha fatto lui stesso, in quella conferenza. Le sue dichiarazioni, a primo acchitto, sembravano quasi un non credere più a quel che si stava facendo. Ci siamo interrogati se questo volesse dire che lui non credeva più in quel che si sta facendo e ci ha spiegato che era un modo per stimolare tutti a dare di più. Sensazioni avute dalla squadra? Abbiamo deciso di continuare insieme perché abbiamo avuto atteggiamenti positivi dalla squadra, non abbiamo fatto particolari indagini. Basta vedere la voglia e la dedizione espressa dalla squadra, minata dalle due partenze dei tempi di gioco. Di chi è stata la scelta di fondare il progetto su un calcio offensivo? Il discorso è che stavamo fondando una squadra nuova, su giovani che riteniamo avere una buona dose di talento, per proporre un tipo di gioco. Una squadra che possa speculare è fatta da gente più esperta, è chiaro che sono due progetti completamente diversi. Abbiamo impostato una squadra giovane e voltata all'attacco per un progetto a lungo termine. Il calcio ti paga con i risultati e ti chiede il conto". QUI tutte le dichiarazioni.

STEKELENBURG - Dopo la travagliata ultima giornata di mercato, il portiere giallorosso è atterrato a Ciampino nel pomeriggio, e ha rilasciato ulteriori dichiarazioni: “Il mancato trasferimento a Londra? Mi dispiace molto, ma noi giocatori siamo professionisti, quindi mi concentro ora su un ritorno alla base a Roma. Il mancato approdo a Londra l'ho sentito in molti modi, come una battuta d'arresto pesante. Non vedevo davvero l'ora di approdare al Fulham per iniziare questo nuovo capitolo della mia carriera. Si tratta di un bellissimo club e anche il campionato lo è. Inoltre, sarei stato sicuro di giocare, con tutte le conseguenze positive del caso. Mi piacerebbe tornarci, è un duro colpo, avrò bisogno del tempo per elaborare. Non posso davvero incolpare nessuno in questo caso. La Roma ha reso chiaro fin dall'inizio che sarei stato ceduto solo se avessero potuto acquistare un sostituto adeguato. I club erano d'accordo, io e l'agente Rob Jansen siamo stati informati, eravamo lì in prima persona con il Fulham, aspettavamo solo che la Roma trovasse un sostituto. Il mio primo obiettivo ora è a Roma, devo riconquistare il posto da titolare. Poi vedremo in estate come staranno le cose"