Zeman: "L'ultimo anno alla Roma è stato strano"
Zdenek Zeman ha rilasciato un'intervista a I Signori del Calcio su Sky Sport. Eccone un estratto:
Sul campionato ‘94-‘95?
“Siamo arrivati secondi con tanto distacco, ma la differenza era nelle due partite con la Juve, sei punti in più a noi e sei in meno a loro ed eravamo primi noi. Mi ricordo all'andata, vincevamo 1-0, poi ci fu l’espulsione di Cravero, per la regola del tocco di mano per cui si ammoniva, e invece è stato espulso. Nella seconda partita c’eravamo sul piano del gioco ma non su quello del risultato, e alla fine è quello che conta”.
La Roma...
“L'ultimo anno di Roma è stato un anno strano, sono tornato perché convinto di poter dare qualche cosa e purtroppo dall'inizio sono nati problemi, non tanto con la squadra, ma di mentalità, su come andare avanti. Quindi si è sempre lavorato non nelle condizioni mentali giuste. Nonostante tutto si è lavorato, la Roma ha conquistato la finale di Coppa Italia, ha messo in vetrina giocatori come Marquinhos, Lamela e Osvaldo. Mi dispiace per i risultati perché sono convinto che la squadra, se ci fossero state armonia e la stessa visione, avrebbe potuto far bene come ora”.
Il Cagliari...
“Il Cagliari è di tutta la Sardegna, è bello avere dietro la gente che ti sostiene, che vuole vedere qualche cosa. Daniele Conti l'ho ritrovato dopo tanti anni, è migliorato, come personalità, oggi è l’uomo più importante della squadra, anche quando non gioca. Con me alla Roma era un ragazzino, lo vedevano come figlio di Bruno e a lui pesava”.
Zeman pensiero...
“Io voglio lavorare. Poi non dipende da me. Fin quando i Presidenti mi affidano le squadre io vado avanti, fisicamente sto in piedi e mi basta. La mia vittoria da allenatore è fare una squadra che sia apprezzata dalla gente e che dia emozioni, poi i risultati non sono sempre specchio di quello che si è visto sul campo. Posso perdere una partita 4-0 ed essere contento e viceversa”.
I più forti giocatori italiani di sempre?
“Da quando seguo il calcio italiano, l'Italia ha avuto tre fenomeni: Rivera, Baggio e Totti hanno avuto sempre qualcosa di più. Nesta per lunghi anni è stato il miglior difensore centrale del mondo, giocava solo contro tutti. E Signori, perché nel Piacenza da mezz'ala è diventato attaccante vero, ha vinto la classifica capocannonieri. Era sempre un giocherellone, quando hai fatto tanto e sei importante, vieni avvicinato da gente cattiva con altri fini. Lui ha dato sempre la sua disponibilità a tutti e l'ha data alla gente sbagliata”.