TRIGORIA - Pastore: "La Roma è una squadra bellissima. Penso che Di Francesco voglia mettermi mezzala. Voglio sentirmi importante"

TRIGORIA - Pastore: "La Roma è una squadra bellissima. Penso che Di Francesco voglia mettermi mezzala. Voglio sentirmi importante"
© foto di Vocegiallorossa.it
mercoledì 27 giugno 2018, 07:55Interviste
di Gabriele Chiocchio

Reduce dalle visite mediche effettuate oggi a Villa Stuart, Javier Pastore è già pronto per la conferenza stampa di presentazione, che avverrà alle ore 16:00 alla presenza del DS Monchi. Vocegiallorossa.it vi offrirà le sue dichiarazioni in diretta.

Monchi: "Siamo qui per presentare Javier Pastore, per me è motivo di soddisfazione e felicità essere qui insieme a lui. Dopo tanti anni da DS, trovo che sia uno dei giocatori più qualitativi. Siamo pronti".

Cosa ti ha spinto a scegliere la Roma?
"Buonasera, i motivi sono semplici. È una grande squadra, che sta crescendo tanto. Con Monchi parlavamo da un paio di mesi, la scelta è stata più facile. È una bellissima squadra e città, avevo voglia di tornare in Italia".

Quali sono le sensazioni di queste prime ore in giallorosso?
"Sensazioni molto belle, sapevo che il tifo è molto caldo, non mi aspettavo che ci fosse tanta gente come è stato ieri all'aeroporto, mi fa molto piacere, mi mette voglia di fare bene, di ricominciare quest'anno alla grande. È la cosa più bella del calcio, i tifosi, la gente, chi sta al fianco dei calciatori. Arrivo in una città dove il tifo si sente tanto".

Quando sei andato via dall'Italia eri molto giovane. A Parigi hai fatto cose buone ma non eccezionali, che giudizio hai di te stesso?
"Sono molto felice della carriera che ho fatto, sono arrivato al PSG che non vinceva niente, negli ultimi 7 anni abbiamo vinto 19 titoli e sono stato presente sempre. La squadra è cresciuta tantissimo, sono arrivati giocatori forti, ti devi adeguare alla posizione che ti tocca. Io avevo scelto la mia, uno dei motivi per cui sono partito è stato questo, volevo provare altre esperienze e tornare a sentirmi importante, spero di farlo qua".

In che ruolo ti vedi?
"Lo deciderà l'allenatore. Spero di presentarmi all'allenamento bene, di essere disponibile. Con l'allenatore ho parlato un paio di volte, penso che abbia voglia di mettermi ala. Sono disponibile".

Cosa hai pensato quando hai saputo che la Roma ti cercava?
"L'idea mia era quella di tornare, fare bene ed essere più importante. Sia che fosse la Roma, che un'altra squadra. Comincerò con tutti i miei compagni per prendersi begli aggettivi, per fare bene e provare a rifare quel che hanno fatto l'anno scorso. Sono tutte cose buone che hanno fatto e che la società, la squadra e l'allenatore vogliono rifare. Arrivo con la voglia di aiutare a fare meglio"

Al PSG sei stato quasi costretto ad arretrare il tuo raggio d'azione, diventando mezzala. Quando hai parlato con Di Francesco hai parlato di questo? Dovessi scegliere tu, dove ti senti maggiormente a tuo agio?
"Dipende dalla squadra e dai compagni, dal modo di giocare. A Parigi ho giocato a volte trequartista, a volte ala, a volte attaccante sinistro. Sono state decisioni dell'allenatore, è vero che a Parigi ho giocato il primo anno trequartista, dal secondo anno ho giocato sempre mezzala a tre. Nell'ultimo anno ho fatto più l'attaccante, nella mia carriera ho metà anni da mezzala e metà da trequartista e attaccante, mi adeguerò alla formazione dell'allenatore".

Di Francesco ha detto che ti farà giocare ala?
"No, mezzala".

Sabatini ha detto che hai faticato con la concorrenza dei campioni. Devi sentirti importante per rendere al meglio?
"Lui mi conosce bene, ogni volta che l'ho sentito parlare di me ha detto cose giuste. Lui mi ha portato qui, io non soffro la concorrenza, la concorrenza ti fa migliorare tanto. Il problema è quando la concorrenza non è giusta. Al PSG ci sono tanti giocatori, ma giocano quelli che devono giocare, che sono gli ultimi che arrivano. Io sono da 7 anni là, i primi anni ho giocato tutte le partite, poi con tanti giocatori è più difficile avere un posto fisso, specie cambiando allenatore ogni due anni. Ogni giocatore gioca in un modo, ogni allenatore ha i suoi gusti. Non potevo competere con Neymar, Neymar gioca per forza perché è un fenomeno. Ho cercato di venire qua a Roma per avere la concorrenza per sentirmi importante. È la cosa più importante che ho adesso".

Un giudizio sul campionato italiano?
"Il calcio italiano l'ho seguito sempre, ho visto tutto da quando sono partito. È vero che la Juventus ha una squadra molto forte, ha sempre vinto il campionato. Ma in questi ultimi 2 anni ha fatto più fatica, altre squadre si sono rinforzate come Napoli e Roma. È normale che un giocatore quando gioca a calcio voglia vincere, non vengo qua per rimanere al quarto, quinto, terzo posto. Giocheremo per arrivare il più vicino possibile alla Juventus, la miglior cosa sarebbe arrivare alle ultime giornate con possibilità. La cosa importante è adattarsi alla squadra, il resto si vede in stagione. Sarà lunga, speriamo di fare meglio".

Che impressione le ha fatto Monchi?
"Con lui ho parlato, è una persona di cui tutti mi hanno parlato bene. Parliamo la stessa lingua, è una persona giusta, che lavora molto bene, dove è stato ha fatto grandi cose. In Spagna è molto rispettato. Ho tanti amici che giocano lì, quando hanno visto le notizie che potevano dire là mi hanno detto di venire qui per lui. Ho un bel rapporto, sicuramente rimarrà così. Speriamo di fare cose importanti insieme".

Lo scorso anno la Roma ha raggiunto la semifinale di Champions League, qualche calciatore ti ha colpito in particolar modo?
"Ci sono dei grandi giocatori, ma devo ricordare che la Roma ha ricordato molto bene come squadra. Avere Dzeko è importante, segna sempre, è disposto bene per i palloni dei centrocampisti, ci sono Perotti ed El Shaarawy, sicuramente quando cominceremo ad allenarci guarderò più da vicino le qualità di ogni compagno per sfruttarle al massimo. Mi piace sempre capire come gioca ognuno, vedere le forze di ognuno per arrivare al massimo".

Nella scelta di tornare a Roma ha influito la famiglia? Sei consapevole che ai tifosi della Roma piacciono giocatori grintosi?
"La famiglia ha influito, mia moglie è di Palermo, era molto felice quando ha saputo di questa possibilità. Ho tantissima voglia di fare bene, sono un paio di anni che non mi vedete al top, per me venire qui è una rivincita".