TRIGORIA - Monchi: "La mia aspirazione non è portare 65mila persone allo stadio, ma vincere. L'operazione Neymar mi fa paura. Nessun interesse per Emre Mor". FOTO!
Accanto a Cengiz Ünder, ha parlato in conferenza stampa anche il direttore sportivo Monchi: "Ünder è il giocatore meno conosciuto tra quelli acquistati, ma personalmente ha rappresentato una sfida importante avere un calciatore corteggiato dai più grandi club, questo grazie alla volontà del calciatore e della società e in particolare del presidente di darmi fiducia nell'acquistarlo. Mi rende molto contento perché ritengo che abbiamo preso un calciatore utile per il presente e in chiave futura".
Qual è il processo che porta a una scelta di un giocatore così giovane per la Roma?
"Probabilmente è il meno conosciuto da parte dei tifosi, ma per noi addetti ai lavori si tratta un nazionale turco che ha militato nella squadra rivelazione del campionato. Meritava di essere segnalavo, lo conoscevo bene. Il calciatore era già conosciuto visto che la Roma ha uno scouting magnifico. Con il mister abbiamo individuato il ruolo da rafforzare, abbiamo pensato subito a lui essendo un giocatore di prospettiva ma importante anche per il presente".
Da quanto tempo seguiva il giocatore? C'è stata concorrenza?
"Il tempo nel calcio è sempre meno, abbiamo fiducia nel calciatore e avremo tempo di aspettarlo. Al di là delle caratteristiche sportive ci sono quelle umane, è un ragazzo intelligente e siamo sicuri che i tempi di ambientamento saranno più rapidi. C'è stata molta concorrenza, ha appena 19 anni con 4 presenze e 2 gol in nazionale, soprattutto da squadre top inglesi. Per fortuna la Roma rappresenta un marchio che attira molto e che fa sì che il calciatore possa venire da noi".
Che idea si è fatto dell'operazione Neymar? Quali sono i pro e i contro?
"Mi crea disagio e paura. Non so dove arriveremo di questo passo, non voglio pensare che stiamo costruendo una bolla che a un certo punto possa esplodere, come la bolla immobiliare che danni ha creato nell'economia mondiale. La mia storia non è quella di comprare giocatori cari, rispetto a quello che ha fatto il PSG se sia legale o meno sarà giudicato dalle istituzioni, ma mi crea un certo disagio e una certa paura questo spettacolo milionario nel momento in cui l'economia mondiale ci dimostra che ci sono tantissime persone che fanno fatica a tirare avanti. Noi dovremmo esserne lo specchio e a volte non lo siamo".
C'è qualcosa di concreto su Emre Mor?
"Ieri mi è stata chiesta la stessa cosa. Per evitare che mi si chieda ancora: la Roma non ha alcun interesse per Emre Mor. È un giocatore interessante, abbiamo come turco Ünder e siamo contenti".
Ha mostrato a Totti immagini di Ünder?
"No, a dire il vero non ne ho parlato con lui. Però quando Francesco era qui a Trigoria e ha incrociato Ünder mi ha chiesto di lui e gliene ho parlato. Ma il motivo della visita di Francesco non era quello. Ha mostrato la sua personalità fermandosi a salutare Ünder, gli ha fatto piacere, era il suo primo giorno a Trigoria. Non ha perso occasione per dimostrare la sua grandezza che voi conoscete anche meglio di me".
Ieri il Milan ha fatto 65.000 spettatori per una partita di Europa League. Per riportarne altrettanti a Roma bisognerà spendere per forza o c'è un Metodo Monchi anche spendendo meno?
"Sono stato tre volte all'Olimpico e in due di queste circostanze, con Juventus e Genoa, siamo stati vicini a questa quota. Non è la mia aspirazione avere gente allo stadio, ma vincere con la Roma: il resto verrà di conseguenza. Ritengo il romanista sufficientemente intelligente perché non leghi la sua presenza all'arrivo di calciatori, che ci sono già come Strootman, Nainggolan, Dzeko e Florenzi".
Che effetto le farà tornare a Siviglia per il trofeo Puerta?
"È difficile da spiegare, dopo 29 anni è la prima volta che andrò a Siviglia con un'altra squadra. Oggi non posso dire esattamente la sensazione, ma sarà difficile da gestire. Soprattutto per una persona che tende a commuoversi come me. Tenendo anche conto che si giocherà il trofeo Antonio Puerta, che per tutti i sevillisti come me è speciale per quello che significa. Sensazioni difficili ma anche soddisfazione quella di tornare nella mia città con la Roma".