Spalletti: "Nainggolan? Gli piace dare un senso di guerra alla partita. Sul terzo gol Dzeko ha giocato una grande palla". VIDEO!

05.05.2016 10:44 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Roma Radio
Spalletti: "Nainggolan? Gli piace dare un senso di guerra alla partita. Sul terzo gol Dzeko ha giocato una grande palla". VIDEO!
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

L'allenatore giallorosso Luciano Spalletti ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Roma Radio.

A Genova ancora una volta protagonista Nainggolan
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A lui piace dare un senso di guerra alla partita. È un guerriero dentro il campo e durante le gare. Gli piace far buttar via la palla agli avversari senza far loro iniziare l'azione. Si trova a suo agio, attacca tutti e può fare più battute sul pressing creando difficoltà agli altri e un po' di vantaggio a noi ma andando al di là di El Shaarawy e di Salah bisogna che rientri velocemente. Gli si allungano le distanze per recuperare la posizione dove può fare superiorità a centrocampo con De Rossi e Strootman. Correre gli viene abbastanza facile". 

Il fatto di cambiare modulo a partita in corso?
"Noi non abbiamo cambiato tantissimo lo schema di gioco. Siamo rimasti fedeli alla nostra intenzione di mantenere il possesso di palla, di metterci nella posizione di essere più comodi e, fondamentale, essere padroni del gioco della partita".

Squadre affrontate sulla carta più deboli, senza ambizioni.
"Che il nostro calcio sia corroso dalle esasperazioni lo diciamo sempre. Il fatto di potersi giocare delle partite senza la pressione del risultato ti fa esprimere meglio. Questa è la cosa più rischiosa di andare a giocare contro giocatori che hanno giocato di meno e devono esprimersi su un determinato livello per l'anno successivo. A Genova ci ha vinto solo una squadra, la Juventus".

Il fattore ambientale a Genova.
"Lì siamo molto a contatto, perché quelli che ti stanno dietro sono come gli assistenti che sono in panchina, poi sono stato anche allenatore della Sampdoria, ci sta".

Roma-Chievo, con il rientro di Pjanic e Strootman aumentano le sue possibilità di scelta.
"Ci sono state delle partite in cui eravamo risicati come disponibilità per cui ora siamo ben felici. Penso che la squadra abbia fatto dei passi in avanti fondamentali. Penso che abbia proprio svoltato su quello che deve essere un modo di stare in un gruppo e essere disponibili al risultato. Questo come crescita è fondamentale. Questa sensazione di essere contenti dei successi dell'altro è qualcosa che si vede ed è importantissimo in un team".

Maggior disponibilità in campo dell'uno verso l'altro?
"Sì è vero, però poi deve anche giocare, non solo difendere. Recupero e gioco, che è una cosa diversa da la rendo giocabile per il compagno. Poi si va a innescare quel meccanismo del possesso palla dove si trovano le qualità che noi abbiamo. L'unico rischio nella continuità di questo possesso è di essere attratti dal metro più, quello che è successo al Bayern contro l'Atletico Madrid. Questa è la cosa più difficile: essere vogliosi di costruire, di fare, d'inventare e poi allo stesso tempo di non avere distanze e corridoi libere quando si perde palla".

Gestire una panchina con Totti, Dzeko, Maicon, Strootman com'è?
"Noi abbiamo nel limite del possibile anche provato qualcosa in questa metà del campionato. Alcune hanno dato esito negativo, altre positive. E son visibili a tutti. Durante il terzo tempo, ovvero il tempo che trascorriamo a Trigoria durante gli allenamenti, le sviluppiamo e poi le scelte devono essere coerenti da quello che viene lì. La formazione la devi scegliere, però se quella che scegli dà un esito positivo che dimostra che la strada da percorrere è quella, poi ci si adegua perché bisogna a esser bravi a inserirsi in quella strada lì e ad essere più bravi di quelli che la stanno percorrendo".

Roma-Chievo 55.000 unità e oltre. L'ultima in casa meglio tardi che mai?
"Questo fa sempre grande piacere. Il calcio è fatto perché ci sia la partecipazione del pubblico. Abbiamo parlato sempre progetto, di stadio pieno, non di divisioni. Si deve stare tutti insieme, e se s'impara si sta più comodi. Son convinto che i giocatori restituiranno la goduria di avere poi il nostro pubblico a sostegno".

Napoli?
"Non ci dobbiamo preoccupare di altro che non sia il nostro lavoro. Chiedevi di quelli che son rimasti fuori. Loro sono entrati e hanno ribaltato la partita. Il gol è vero che lo ha fatto El Shaarawy, ma Dzeko ha giocato una grande palla. Totti ha rifatto un altro grandissimo gol e ha partecipato alla manovra della squadra, ha preso punizioni ed è venuto a lottare nella nostra metà campo... è simpatico il gioco".

Chiude scherzando sui giocatori: "Loro son contenti se non ci sono. Anzi se possono non mi invitano, come ieri al compleanno di Radja" (ride ndr).