Scamacca: "Il mio obiettivo è di giocare all'Olimpico con la maglia della Roma"

La Gazzetta dello Sport ha intervistato Gianluca Scamacca, ex calciatore delle giovanili della Roma che, a soli 16 anni, ha lasciato i giallorossi per firmare con il PSV Eindhoven. Ecco uno stralcio della sua intervista:
«Il mio obiettivo è giocare all’Olimpico con la maglia della Roma. Se riuscirò a fare qualcosa di importante, diventando un giocatore che può interessare alla Roma, nessuno si ricorderà che sono quello che è andato via dal settore giovanile. O scappato, come dicono loro».
Perché è andato via da Roma?
«A me è sembrato un passaggio normalissimo, anche se ho cambiato Nazione. L’ho fatto per migliorare, per un percorso di crescita. In Italia nei giovani credono poco, all’estero è tutto diverso».
Sul piano tecnico, cosa le offre il Psv che la Roma non le avrebbe offerto?
«È tutto diverso: gli allenamenti non sono più lunghi che in Italia, ma l’intensità è più alta, c’è sempre il pallone, e tutto è vissuto come un divertimento. Non c’è l’ossessione del risultato, come in Italia. E poi mi offrono un percorso di crescita, un lavoro specifico, personalizzato, con tanti ex calciatori che fanno gli istruttori: il vice della squadra B è Van Bommel, mi alleno spesso con lui, anche perché è l’unico che parla italiano. E a fare lavoro specifico con i centravanti c’è Van Nistelrooy, un mito. Non ho ancora lavorato con lui, ma non vedo l’ora di farlo».
Alla Roma, una volta capito che c’era il rischio che andasse via, non le avevano offerto anche la promozione in Primavera?
«Sì, ma ho avuto l’impressione che sarei salito solo per fare numero, a cosa mi sarebbe servito? Uno all’età mia deve giocare, per crescere e migliorarsi. Il campionato Allievi è sin troppo facile, poco allenante. E i ritmi sono bassi, in Italia: quelli che ho trovato in Olanda li trovavo solo con le gare con la Nazionale. Ma fai 2-3 giorni ad alto ritmo, e poi torni nel club e rallenti. Ma attenzione, non è una critica alla Roma: io devo solo dire grazie al club: se sono in Nazionale, se sono andato al Psv è tutto merito loro. Del resto, quando mi cercarono, non ci pensai un attimo: tifoso romanista, giocavo nella Lazio, accettai al volo. In tanti dalla Lazio hanno cambiato sponda: il settore giovanile giallorosso ha un appeal fortissimo».
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