Roma Channel - Bastos: "La Roma è un'opportunità che non potevo lasciarmi sfuggire"
Tramite il proprio profilo Twitter, la Roma ha annunciato che alle ore 18.30 andrà in onda su Roma Channel un'intervista a Michel Bastos, di cui è stata pubblicata un'anticipazione: “Obiettivo minimo la Champions, ma in quanto calciatore punto ad arrivare più in alto possibile. Anche allo Scudetto”.
Ecco l'intervista integrale:
Come stai a Roma?
"Tutto bene. Col gruppo mi trovo bene e sono felice. Sono felice di essere arrivato in una grande squadra con grandi calciatori, a causa di un piccolo problema fisico ho dovuto aspettare un po' per giocare ma adesso ho recuperato bene e sono felice".
Perché hai scelto la Roma?
"E' una grande squadra ed è il sogno di qualsiasi giocatore giocare in un grande campionato. Quando ero in Francia seguivo sempre il campionato italiano e la Roma è una di quelle possibilità che non bisogna lasciarsi sfuggire".
Dopo l'esperienza negli Emirati Arabi credevi che saresti tornato in un grande campionato?
"Quando vai a giocare in un Paese come gli Emirati Arabi a spingerti sono motivazioni di carattere economico, mi sono accorto presto che avevo ancora trent'anni, che stavo bene e potevo dare tanto. Volevo tornare in un campionato competitivo con una grande squadra, per quello sono stato lì soltanto 4 mesi. Sono felice di essere arrivato in Italia e spero di fare bene".
Come è stato il debutto nel derby?
"I derby sono partite che mi sono particolarmente congeniali, a Lille ho spesso fatto gol. Sono partite molto sentite in cui mi sono espresso sempre al meglio e sono contento di aver esordito con la Roma proprio in una partita così speciale anche se ho giocato poco tempo e non ho potuto fare la differenza".
Sei un terzino o un esterno di attacco?
"Sono arrivato qui per aiutare la squadra, poi con la Nazionale ho giocato spesso da terzino sinistro. Con il Lione e con lo Schalke giocavo da ala destra, una delle mie doti è saper fare bene in entrambi i lati. Poi è chiaro che in Brasile ci sono Marcelo e Dani Alves che sono due terzini molto offensivi, i giocatori brasiliani spesso hanno questo tipo di versatilità. Poi ognuno ha la sua preferenza, anch'io ce l'ho ma la tengo per me".
Fisicamente come stai?
"Sto perfettamente, il problema al braccio è superato. Quello che mi manca ora è il ritmo partita perché non giocavo da due mesi. L'ultima partita che ho giocato per intero è stata col Napoli, una partita che è meglio dimenticare. Ora sono al 100% in attesa di una possibilità per giocare e fare meglio".
Quanto è cresciuto Pjanic rispetto a Lione?
"Con lui già a Lione eravamo amici, quando ho saputo che sarei venuto qui l'ho subito sentito. Venire qui e trovare un Pjanic totalmente diverso è un motivo di grande soddisfazione, perché avevo intravisto in lui grandissime qualità e oggi dimostra di essere una pedina indispensabile per la nostra squadra. Ritrovarlo così migliorato è stato davvero bello".
Qual è il vostro obiettivo?
"Vogliamo finire la stagione al meglio e arrivare il più alto possibile. L'obiettivo primario è qualificarci alla prossima Champions League anche se tutte le opzioni sono aperte e nessun obiettivo ci è precluso. Dobbiamo pensare a noi stessi, a fare il nostro calcio e vincere il maggior numero di partite perché abbiamo le qualità e le ambizioni per battere qualsiasi avversario. L'obiettivo minimo è quindi quello di entrare in Champions ma come agonista, come calciatore punto sempre al massimo e quindi, perché no, anche allo scudetto".
La differenza in classifica con la Juventus rispecchia il valore delle due squadre?
"Da romanista preferirei che le posizioni fossero capovolte ma anche la Juventus sta facendo benissimo quest'anno, sono due squadre che meritano di essere lassù. Poi si sa che il calcio vive di alti e bassi, può succedere qualsiasi cosa ed è per quello che dico che dobbiamo pensare a noi stessi, cercare di vincere e sperare che la Juventus perda punti per strada".
I tuoi obiettivi personali?
"Arrivo da un campionato nemmeno paragonabile a quello italiano, sono arrivato a stagione in corso in una squadra che stava facendo benissimo, il mo obiettivo personale è quello di giocare ed esprimermi al meglio, contribuire affinché la Roma vinca qualcosa di importante".
Che idea ti sei fatto di questo gruppo?
"Un buon gruppo, era da tanto che non vedevo uno spogliatoio così compatto e unito. Anche i risultati contribuiscono al clima ma nel calcio conta tanto l'unione tra chi sta in campo. Poi capita che fuori due o tre persone non vadano d'accordo, ma non è il caso della Roma. E' importante anche il ruolo di collante dello staff tecnico. Sono contento di farne parte e davvero non me lo aspettavo".
Che idea ti sei fatto del calcio italiano?
"In passato le squadre italiane hanno sempre lottato per la Champions, da qualche anno stanno facendo più fatica ma spero che la situazione cambi presto, già dall'anno prossimo spero che la Roma possa andare avanti il più possibile nel torneo. E' una competizione speciale che tutti i giocatori sognano di giocare, io ho già avuto modo di disputarla a Lione e so che non è mai facile giocare contro squadre italiane. E' strano che nel tempo abbiano perso un po' di forza ma sono sicuro che sia soltanto un periodo di transizione".
Che partita sarà con l'Inter?
"E' una squadra che ha attraversato qualche difficoltà nella fase centrale del campionato ma adesso sono arrivati nuovi giocatori che sicuramente l'anno migliorata. Non è mai facile affrontare squadre di questo calibro anche se giochiamo in casa, non è il massimo giocare senza curve. Però la nostra qualità principale credo sia il gruppo, dovremo scendere in campo concentrati e cercare di vincere questa partita anche se non sarà facile".
Cosa ti piace fuori dal campo?
"Sto con la famiglia, ho un bambino e una bambina, con loro riesco a passare poco tempo. Mi piace la musica e a volte mi diverto a fare il deejay".
Chi vince il Mondiale?
"Per qualsiasi brasiliano vestire la maglia della nazionale è qualcosa di speciale, ho avuto la fortuna di partecipare a un Mondiale e la pressione è enorme. Giocando in casa la pressione può essere maggiore e potrebbe essere un'insidia, però io spero possa essere la spinta in più affinché il Brasile vinca il torneo. Credo di avere poche chances di parteciparvi anche se nella vita non si sa mai, in ogni caso lo guarderò e tiferò da buon brasiliano. Sono sicuro che il Brasile vincerà perché gioca in casa ed è quasi un obbligo".