Pizarro: "Le vittorie contro il Real? Merito di un gruppo unito"
L’ex centrocampista giallorosso David Pizarro ha parlato al sito ufficiale della Roma, ricordando la vittoria sul Real Madrid nell’andata degli ottavi della Champions League del 2007-08. Ecco quanto dichiarato: “La vittoria sul Real all’Olimpico fu speciale per tutti ma in particolare per me. Battere quella squadra piena di campioni fu infatti fantastico per la squadra e poi personalmente realizzare uno dei gol partita fu un’emozione unica, anche perché era la prima volta che mio padre veniva a vedermi dal vivo a Roma”.
David, sei stato tra i protagonisti nel Roma-Real 2-1 in CL nel 2008: ci racconti quella gara?
“È stata una partita giocata bene da parte nostra. Magari il Real non stava in massima forma ma quello era comunque il Real, una squadra abituata a giocare in Champions per vincerla e piena di campioni, anche quella sera all’Olimpico, visto che in campo c’erano tante stelle, da Casillas a Cannavaro, passano per Sergio Ramos e Robben, fino a Raul e Van Nistelrooy. Quella sera abbiamo fatto una grandissima partita, meritando la vittoria, nonostante non fu certo facile portare a casa il successo. Il Real andò infatti in vantaggio con Raul, ma noi fummo bravi a continuare a giocare alla nostra maniera senza farci condizionare dal momentaneo vantaggio degli spagnoli e riuscimmo a ribaltare il risultato meritatamente, con un gol per tempo. Fu una serata fantastica, giocata in un Olimpico gremito: battere il Real non è mai semplice, farlo negli ottavi di Champions è ancora più difficile”.
Ci racconti il tuo gol del momentaneo 1-1?
“Ci fu un’azione iniziata da Totti sulla trequarti, il Capitano la diede a Mancini che entrò in area da sinistra e provò il tiro, la palla fu respinta da un difensore e arrivò al limite verso di me, io di prima intenzione tirai di destro, di potenza. Il tiro era forte, ma fui anche fortunato perché fu deviato davanti a Casillas da Gago e la palla finì nell’angolo. Fu un gol bellissimo e importante per noi. Ma fu ancora più speciale per me perché quella sera all’Olimpico c’era mio padre in tribuna e per lui era la prima partita che mi vedeva giocare dal vivo con la Roma. Non potevo chiedere di più, fu una rete davvero speciale, sotto tutti i punti di vista”.
Che Roma era quella di Spalletti e quale fu il segreto per battere quel Real?
“La forza di quella Roma era il nostro gioco e il forte spirito di gruppo. Nonostante magari la rosa non fosse all’altezza di quel Real e degli altri big club di Champions, noi eravamo consapevoli che attraverso il nostro modo di stare in campo e le nostre idee sul campo potevamo affrontare chiunque. Così fu contro quel Real Madrid negli ottavi di Champions League: riuscimmo a giocare come sapevamo e a vincere, sia all’Olimpico che al Bernabeu. Eravamo poi un gruppo davvero unito, che si frequentava molto anche fuori dal campo: eravamo una cosa sola, solida. Confesso che in carriera non ho mai più ritrovato uno spogliatoio così unito”.
Pizarro ha poi parlato dei protagonisti di Roma-Real Madrid della stagione 2007/2008, quando i giallorossi guidati da Luciano Spalletti sconfissero le merengues sia all'andata che al ritorno negli ottavi di finale della Champions League.
Alexander Doni
Un portiere che ha fatto degli anni fantastici a Roma e in quella stagione lì fece delle ottime prestazioni, sia in Serie A che in Champions League, saltando credo in tutto l’anno una sola gara tra campionato e coppa.
Christian Panucci
Un difensore di grande esperienza, abituato a giocare ad alti livelli che dava sicurezza al reparto anche col suo carisma. La sua carriera parla per lui, avendo giocato oltre alla Roma in grandi club come Milan, Real Madrid, Inter e Chelsea tra gli altri.
Philippe Mexes
In quegli anni lui era uno dei migliori centrali del campionato e tutti lo rispettavano. Lui da par suo in campo si faceva rispettare e in quell’anno ci aiutò in maniera decisiva a raggiungere gli obiettivi stagionali in campionato e nelle coppe con le sue prove in difesa
Juan
Un centrale elegante, alla brasiliana, che sapeva uscire palla al piede da situazioni complicate in modo perfetto e con stile. Poi sapeva anche difendere la palla in maniera unica, un grande difensore
Marco Cassetti
La fascia destra la faceva dalla difesa fino all’area avversaria, dando quindi una mano con le sue folate anche ai compagni davanti: aveva ‘gamba’ come si dice in gergo. Quella stagione e quegli anni alla Roma furono credo i migliori della sua carriera, essendo un giocatore che sapeva interpretare al meglio il gioco di Spalletti
Daniele De Rossi
Uno dei migliori centrocampisti d’Europa e del mondo, soprattutto in quegli anni. Non a caso arrivarono offerte importanti per lui che rifiutò per amore della Roma. Era il mio compagno di reparto, ci intendevamo a memoria e eravamo molto legati anche fuori dal campo e questo anche in gara aveva il suo effetto positivo
Ludovic Giuly
Un giocatore che sapeva interpretare più ruoli e che, nonostante venisse dal Barcellona Campione d’Europa, era molto alla mano e si inserì subito con grande facilità nel gruppo grazie anche alla sua simpatia. In campo faceva la differenza anche lui, era un giocatore di qualità e di esperienza che ci aiutò molto in quegli anni
Simone Perrotta
Una persona vera, dentro e fuori il campo, che con la Roma in quella stagione e negli anni precedenti e successivi trovò il suo posto perfetto in campo. Non a caso in quella posizione trovatagli da Spalletti andò a vincere anche un Campionato del Mondo con l’Italia. Il suo ruolo era importante per noi, perché in quel modo davanti non davamo riferimenti agli avversari e tutti potevano arrivare al tiro
Amantino Mancini
L’anno del 2007-08 e quello precedente furono credo i suoi migliori anni in carriera, anche come maturità, in quanto si impose anche su un palcoscenico internazionale come la Champions League, segnando tante volte. Oltre quella sera con il Real non mi posso scordare soprattutto la straordinaria rete che fece l’anno prima al Lione. Era un esterno all’antica, con senso del gol, grande gamba e dotato tecnicamente
Francesco Totti
Il Capitano è uno di quei giocatori che nascono ogni cent’anni per la qualità tecnica e la intelligenza calcistica. Un campione unico, che era un piacere vedere in campo e che ho avuto l’onore di avere come compagno di squadra. Una persona speciale anche fuori dal campo che in quegli anni, nel 4-2-3-1 di Spalletti riuscì a segnare una caterva di gol, vincendo non a caso nel 2007 anche la Scarpa d’Oro