Perrotta: "È stato bravo Gasperini a inculcare subito una mentalità, e sono stati bravi i calciatori a mettersi a disposizione"

A margine del raduno "Operazione Nostalgia", Simone Perrotta ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco le sue parole:

Qualcuno potrebbe avere nostalgia di vedervi giocare?
«Sicuramente sì, perché era un altro calcio. Sì, era un altro calcio, ma non vuol dire che non si faccia più. Un altro calcio è un dato di fatto, ma è cambiata la società in generale. Noi siamo contenti di fare questi eventi, perché qui ci sentiamo sempre dentro al calcio».

Cosa significa per voi tornare in campo in queste occasioni?
«Bisogna sempre chiedersi se si è responsabili della squadra, della testa delle persone, della testa dei tifosi. Quindi serve un certo rispetto per quello che è stato e per quello che è venuto».

I Mondiali sono diventati un miraggio per noi…
“Alle ultime due edizioni non abbiamo partecipato, ma sono molto fiducioso su questa. Siamo in svantaggio rispetto alla Norvegia, saremo pronti per prenderci, a marzo, quello che ci spetta. Non di diritto, perché non è così, ma l’Italia deve esserci”. 

Ti aspettavi questa crescita così rapida della Roma?
«Devo essere sincero: no. Non per il valore della rosa, ma quando si cambia in modo radicale, nel modo di giocare, può esserci comunque un momento di transizione, di adattamento a quelle che sono le direttive del nuovo allenatore. Però sono stati tutti bravissimi: è stato bravo il mister a inculcare subito una mentalità, e sono stati bravi i calciatori a mettersi a disposizione. È bello vederli giocare, è coerente con quello che Gasperini propone da sempre. Vediamo».

Che impressione ti ha fatto la squadra nell’ultima partita?
«È bello giocare, l’ho visto ieri sera ed è molto bello. Sono convincenti, coerenti con quello che il mister propone, che è qualcosa che propone da sempre. Per cui andiamo, andiamo, andiamo».

Ti piacerebbe tornare a far parte di questo mondo?
«Non so, non so nemmeno se c’è un posto per me. Con com’è cambiato il calcio adesso, non ho idea. Non penso, non mi piace fare questi giochi».