Pastorella: "L'addio alla Roma? Certe volte non si possono rifiutare alcune opportunità professionali"
Francesco Pastorella, ex Director Sustainability & Community Relations Department della Roma, ha parlato per la prima volta dopo il suo addio al club giallorosso:
Com'è andare via dalla Roma?
"Siamo tifosi da quando siamo bambini e lo saremo fino alla morte. Abbiamo avuto la possibilità di fare qualcosa di concreto per i tifosi grazie alle nostre attività, abbiamo coinvolto i tifosi non solo durante il giorno della partita, ma tutti i giorni. Ringrazio i Friedkin per ciò che mi hanno permesso di fare, senza di loro non sarebbe stato possibile".
La Curva Sud?
"Io sono nato lì, comprendo certe dinamiche. La Curva Sud c'è sempre stata, non solo ora che c'è il sold out. Sono ragazzi che danno tutto per la Roma".
Il tuo percorso alla Roma?
"Sono arrivato alla Roma da novembre del 2020, ma collaboravo con la società da esterno dai tempi di Roma Cares".
Le iniziative?
"Tutto quello che è stato fatto è merito della proprietà, che ha messo a disposizione un budget . Ci sono poi i dipendenti, che sono degli eroi silenziosi. Il tifoso romanista è sempre molto disponibile e ora la Roma ha iniziato a riconoscere in maniera differente l'amore incondizionato dei tifosi. La società l'ha capito e ha iniziato a restituire piano piano l'amore che ci viene dato".
Perché vai via?
"Certe volte le strade si devono separare perché non si può dire di no ad alcune opportunità professionali. Queste ti fanno compiere scelte dolorose, ma dal punto di vista professionale corrette. Rimango comunque tifoso, devo assolutamente comprarmi la maglietta (ride, ndr)", le sue parole a Radio Romanista.
Sono rimaste cose in sospeso?
"Non è che se vado io non si fa più nulla. L'importante è che i tifosi si sentano parte del progetto. Non c'è nulla di sospeso, ma ci sono tante cose in corso. Molte cose sono nate grazie alle richieste dei tifosi".
L'intervista odierna?
"Ho chiesto il permesso alla Roma, li ringrazio".