Norman: "La chiave per il futuro della Roma è non dimenticare il passato"

06.06.2017 10:39 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: CNN
Norman: "La chiave per il futuro della Roma è non dimenticare il passato"
© foto di Vocegiallorossa.it

Darcy Norman, preparatore atletico della Roma, è stato intervistato dalla CNN: "Per la Roma, la chiave per formare il proprio futuro sta nel non dimenticare il passato".

Su Totti
“Ci sono tante cose da imparare da Totti. Un sistema complesso che include una buona genetica e uno stile di vita equilibrato. La sua capacità di leggere il gioco e quella di essere al posto giusto nel momento giusto hanno compensato l’inferiore esplosività o il fatto che fosse un centesimo di secondo più lento. Nello sport succede questo: le abilità fisiche sono al massimo quando si è più giovani, mentre quelle tecniche devono crescere ancora. Invecchiando, le capacità tecniche e quelle di lettura del gioco crescono, mentre quelle fisiche diminuiscono. Si arriva a un punto in cui queste abilità sono allo stesso livello: quello è il picco di un atleta”.

Sul metodo di lavoro
“Nel calcio moderno, le attività di un calciatore fuori dal campo possono essere cruciali quanto quelle sul terreno di gioco per il suo successo e quello della squadra. Abbiamo i calciatori a disposizione per 2 o 3 ore al giorno. Cosa fanno nelle altre 21 ore per migliorare od ostacolare le proprie prestazioni? C’è il nostro piccolo ecosistema, quello della squadra e del centro sportivo, ma poi ogni calciatore ha il suo sistema al di fuori. La famiglia, gli amici, gli agenti: tutte cose che impattano sul loro stile di vita. Predicare’ abitudini e regole che permettano al calciatore di migliorare le proprie prestazioni in campo e di difendersi dal pericolo infortuni. Eccone alcune: astenersi dall’alcool, dormire dalle 8 alle 10 ore a notte, fissare obiettivi giornalieri al mattino e svolgere sedute di meditazione prima di addormentarsi o dopo essersi svegliati. L'obiettivo è far arrivare i ragazzi alla loro miglior forma possibile, così come quello di farli recuperare in fretta. È un costante processo dinamico. Ognuno ha diverse caratteristiche. Ad alcuni non piace giocare quando piove, ad altri quando fa caldo. A dei calciatori piace dormire con un determinato cuscino, altri preferiscono un materasso più duro”.

A volte però ha incontrato anche delle difficoltà...
“Bere alcolici fa parte di un rito sociale, quindi non sono totalmente contrario. La chiave di tutto è l’equilibrio e la moderazione. Magari evitando i superalcolici. Non bisogna bere durante il recupero da un infortunio perché potrebbe rallentarlo, così come si aumenterebbe il rischio di strappi muscolari. Per quello che ho visto, ci sono giocatori che non hanno questa attitudine, mantenendo quindi uno stile di vita spensierato. Succede soprattutto nei giovani, si sentono invincibili. Non sono abbastanza aperti nel cercare di essere al meglio, si accontentano di essere abbastanza bravi”.

Su Salah
“Mohamed è l’espressione della professionalità. Dovrà lavorare al massimo per recuperare la massa muscolare che perderà in questo mese”.

Sugli infortuni
“In genere un infortunio, soprattutto serio, può far cambiare i calciatori. Si rendono conto di non essere più invincibili, devono prestare più attenzione ai dettagli”.