Mourinho: "Chiedo scusa pubblicamente a Renato. Mancini sta giocando con una pubalgia molto forte. Senza Dybala la classe non c’è, senza Lukaku la fisicità non c’è"

18.12.2023 07:45 di  Andrea Gonini  Twitter:    vedi letture
Mourinho: "Chiedo scusa pubblicamente a Renato. Mancini sta giocando con una pubalgia molto forte. Senza Dybala la classe non c’è, senza Lukaku la fisicità non c’è"
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Nel post partita di Bologna-Roma ha parlato José Mourinho

Mourinho a DAZN

Qualcuno non ha sfruttato l’occasione avuta.
“Sì, però mi sono dimenticato prima della partita di abbracciare la famiglia di Mihajlovic, volevo farlo prima della partita ma mi sono dimenticato. Un abbraccio a tutti loro. Chiedo scusa a Renato Sanches, quello che ho sentito che dovevo fare è molto duro per un calciatore ma è molto duro anche per me, mi è capitato 3-4 volte in carriera, è dura e mi scuso con lui. Senza Dybala la classe non c’è, senza Lukaku la fisicità non c’è, sapevo sarebbe stata dura senza di loro. La gente in campo… ho sentito che ovviamente volevano dare di più, però se non abbiamo avuto nessun problema a livello tattico, loro hanno segnato il primo gol ma la partita era controllata, abbiamo avuto difficoltà a livello fisico, loro hanno gente con motore, con gamba, intensità e noi non abbiamo intensità e questa fisicità. Per dire, Kristensen può avere limitazioni dal punto di vista tecnico, ma ha fisico. La partita poi è diventata più complicata, abbiamo avuto le nostre possibilità per il 2-1 ma non lo abbiamo fatto e diventa difficile”.

Qualche calciatore sta pagando la condizione fisica tipo Pellegrini?
“No scusami, Mancini sta giocando con una pubalgia molto forte, gioca perché la squadra ha bisogno di lui. Non tutti i giocatori hanno la stessa situazione, altri giocatori hanno limiti tecnici, se tu paragoni gente come Moro, Ndoye, Freuler che hanno fisico è difficile, noi siamo inferiori dal punto di vista fisico. Io non volevo dirlo, ma lo dico a te. Voglio continuare nella Roma, voglio continuare e se continuerò qui dobbiamo pensare bene alle nostre limitazioni con il Financial Fair Play, posso lavorare con i giovani e sviluppare il loro potenziale e magari non con altri giocatori che non hanno niente da sviluppare. Lo dico a te per la prima volta, voglio restare e sono disponibile a pensare in modo diverso. Ora inizia un mese determinante, se la squadra sono tutti disponibili abbiamo qualità sufficiente per lottare. L’anno scorso non abbiamo finito quarti, ma abbiamo fatto una finale europea. Se siamo tutti, siamo una squadra capace per fare risultato. Senza giocatori è dura”.

La proprietà?
“Non ho parlato della mia voglia di restare, sei il primo a cui lo dico. Abbiamo giocato a un livello basso, i tifosi possono essere poco innamorati dopo questa partita eppure i tifosi sono qui, quanti soldi hanno speso per stare qua? Sono tifosi unici, sarebbe dura una separazione. Se la separazione deve succedere, non sarà mai per causa mia. Ho fatto i complimenti a Motta, resta un mio bambino”.

L’arbitro?
“Parlare dell’arbitro dopo questa gara è anche dura da fare. Penso ci sia stata differenza di criterio nei gialli, mi è sembrato un secondo giallo a Beukema che manca, poi Motta lo ha cambiato subito. Mi sembrava un giallo ovvio, poi magari sbaglio e non voglio criticare Guida”.

Mourinho in conferenza stampa

La spiegazione tecnica della sostituzione di Renato Sanches?
"Ormai con Renato viviamo una situazione di speranza, pensiamo sempre che lo spazio in partita, le responsabilità, l'adrenalina, siano il modo ideale per aiutarlo a fare il salto. Lui ha cicatrici emozionali, ha tante paure dovute agli infortuni... Lui lavora a bassa intensità, su tutto quello che noi facciamo. Lui migliora nel volume ma mai nell'intensità. Nella scorsa partita ci aveva dato 60 minuti di speranza, e oggi ho pensato di inserirlo perché la squadra poteva avere bisogno della sua qualità. Poi però ho capito di aver sbagliato, perché lui non era pronto per fare questo salto. Mi dispiace... L'ultimo prima di Renato era stato Matic, e questo mi dispiace da morire ma oggi non potevo lasciare la squadra con un giocatore che era entrato in frustrazione. Ho dovuto prendere questa decisione".

Ha detto che vuole restare a Roma. Cosa deve succedere perché questa proposta di rinnovo arrivi? Le è stato chiesto qualcosa di specifico?
"Il compito che mi è stato affidato è quello di lavorare al mio massimo ogni giorno. La proprietà è sovrana. Io quello che voglio mettere in chiaro è che ci sono tante cose che mi avvicinano a questo club e a questo popolo... Non voglio che la gente pensi che la mia frustrazione sia più forte della vicinanza che io sento per la Roma. Se succederà, la mia partenza a fine stagione non sarà una mia scelta".

Per lei il progetto è fatto con giocatori giovani, in gamba, stile Bologna...
"Il Bologna ha una rosa fantastica. Mi piacciono tantissimi giocatori di questa squadra, tutti i tre di centrocampo e altri che erano in panchina. Sono però tutti giocatori con gamba, che hanno intensità e questa è una grande qualità. Anche tra i nostri ci sono tanti ragazzi che arriveranno, perché hanno gamba, motore e le condizioni per svilupparsi. Noi dobbiamo fare tutto il possibile per raggiungere i nostri obiettivi".

Le piacerebbe vincere una scommessa con i giovani?
"Nono a me piacerebbe vincere lo scudetto! Però la nostra realtà è il quarto posto e noi fino alla fine dobbiamo lottare per questo. Ora siamo in un periodo difficilissimo in cui se non siamo al massimo del nostro potenziale, ci sono squadre che ci possono mettere in difficoltà. Oggi mancava la fisicità di Romelu e le qualità di Dybala, io lo sapevo prima della partita che sarebbe stata dura, ma andiamo avanti e pensiamo al Napoli".

La sua sensazione è che la sua volontà di rimanere a Roma verrà recepita dalla proprietà?
"Non ho sensazioni, so che sto lavorando bene con la proprietà. Io sono sicuro che se fosse possibile la proprietà spenderebbe 20/30 milioni per un difensore a gennaio, ma non può farlo. Basta pensare a Kristensen, che a oggi non può giocare in Europa. Questo per dire che l'ambizione della proprietà è la stessa che ho io, come la frustrazione... Io però non voglio scappare da questa situazione, sono disponibile per ogni tipo di progetto che la società voglia fare in futuro. Devo però scegliere la mia vita prima di giugno, per me e per questa gente. Io non dirò mai vado via".

Motta?
"Ha una squadra perfetta per lui, con giocatori giovani che hanno gamba. Sta facendo un lavoro fantastico che lo stanno aiutando a crescere, e sono molto felice per lui. Lui sa perfettamente cosa io penso di lui e io so cosa pensa di me... Resterà per sempre il mio bambino".

Mourinho ai canali ufficiali del club

“Mi scuso con la famiglia Mihajlovic, mi sono dimenticato di mandare loro un abbraccio prima della partita, lo mando ora a tutti. Mi scuso anche con Renato Sanches, quello che è successo che è entrato e poi è uscito è molto dura per un giocatore. L’avrò fatto 4 volte penso in carriera, prima di lui è toccato a Matic con il Chelsea, è dura per me e per lui, ho dovuto pensare alla squadra. Mi fa male al cuore ma ho dovuto farlo. Ho detto poi che voglio continuare nella Roma, sarebbe troppo difficile separarmi da un club e da una tifoseria unica. Ho avuto tante tifoserie fantastiche, se ci separiamo non sarà per causa mia. Ho detto questo perché qualche volta sarà meglio dare opportunità ai giovani, che hanno potenzialità per svilupparsi, anziché prendere calciatore su cui non c’è niente su cui sviluppare, che non tornerà più top, si perde tempo. Quando loro hanno segnato, è stato un momento dove la gara era controllata, c’è stato il cross di Kristensen con Belotti che ha sfiorato un bellissimo gol, loro hanno segnato con una transizione dove hanno più gamba, dove c’è gente che fa 50 metri, poi se ci manca Paulo ci manca quella qualità, con Romelu ci manca la presenza fisica, ci è mancato tanto. Il Bologna ci ha preso in un momento di difficoltà massima, giocare senza Dybala e Lukaku è difficile”.