Mascetti: "La Roma dirà la sua fino in fondo"
Atalanta-Roma è una trasferta che da sempre ha un profumo particolare. Emiliano Mascetti è stato direttore sportivo di entrambe le società e conosce bene le due tifoserie: “Sì, i tifosi neroazzurri sono molto vicini alla squadra è quando si gioca all’Atleti Azzurri d’Italia è sempre difficile”. Alla Roma dal 1988 al ’96, Mascetti ha vinto una Coppa Italia e perso la finale di Coppa Uefa contro l’Inter: “Non meritavamo di perdere quella gara, sono sempre gli stessi discorsi, meglio parlare d’altro. Avevamo una bella squadra peccato che alla fine i risultati non siano stati quelli che i tifosi si aspettavano”, le sue parole all'AS Roma Match Program.
Che gara vedremo sabato sera a Bergamo?
“Non sarà una trasferta facile per i giallorossi, ma la Roma può e deve fare bene. La Roma è la Roma. Quest’anno hanno deciso di vincere il campionato, peccato che Allegri non sia d’accordo. Vedremo una bella gara tra due formazioni che non vogliono perdere. Spero alla fine riescano ad arrivare primi anche perché da sempre la Juventus è la rivale storica dei giallorossi”.
Quindi?
“Sarà una gara combattuta, dove il divario tecnico tra le due formazioni è molto evidente. La Roma deve vincere per non perdere terreno rispetto a chi le sta davanti e l’Atalanta ha bisogno di fare punti per raggiungere la salvezza a fine stagione”.
Non si sbilancia…
“Mi piacerebbe che vincessero tutte le squadre dove sono stato io, vorrei mettere un due fisso, ma non mi vorrei far volere male dai tifosi nerazzurri”.
È un periodo particolarmente intenso per i giallorossi, pochi allenamenti e tanti viaggi, come si gestiscono concentrazione e fatica?
“Non c’è alcuna controindicazione nel giocare due gare a settimana, stiamo parlando di professionisti… Certo in Russia la Roma troverà anche una temperatura particolarmente rigida a cui non è abituata. Anche noi abbiamo incontrato il CSKA quando lavoravo alla Roma, e abbiamo vinto. Speriamo di ripeterci!”.
Cosa ne pensa di questo gruppo?
“È ricco di individualità di alto livello. Si vede che in questi due anni si sono create delle sinergie che portano i giocatori a “trovarsi” al volo in campo”.
C’è un giocatore che apprezza particolarmente?
“Pjanic, è davvero forte… e poi c’è il giovane Francesco Totti che è ancora il meglio! Devo dire che non conoscevo bene Gervinho, ma Garcia si è portato a Roma un elemento determinante per il suo gioco, è davvero fortissimo”.
Quali a suo parere i meriti di Sabatini?
“È una persona perbene, che sa di calcio. Lo ho conosciuto personalmente in questi anni di lavoro ci siamo spesso incrociati… Gli auguro di continuare a fare il bene della Roma”.
Un giudizio su mister Garcia?
“Lo sono andato a trovare lo scorso anno, quando la Roma era in trasferta a Verona, è stato molto cortese e mi ha fatto una buonissima impressione. Mi sembra una persona capace e la valutazione professionale la danno i risultati. In due anni è riuscito a dare alla squadra giallorossa una nuova impostazione e ora si gioca con merito le prime posizioni in classifica”.
Lei conosce bene la piazza di Roma, quanto è difficile ambientarsi?
“Bisogna avere un carattere forte e sapersi isolare nei momenti di massima tensione”.
L’Atalanta che stagione sta facendo?
“Non sono partiti benissimo, ma credo e spero che alla fine riusciranno a salvarsi. La società ha la stessa impostazione di quando c’ero io, si fa molta attenzione al settore giovanile. I ragazzi della Primavera che sono più promettenti vengono mandati in serie B o C a farsi le ossa nelle speranza che poi alcuni di loro possano poi trovare posto in qualche squadra di serie A”.
Colantuono le piace?
“Non lo conosco personalmente, ma me ne parlano bene. In questi anni ha fatto ottimi risultati”.
Dove può arrivare la Roma?
“Sono certo che proverà a dire la sua fino in fondo!”.