Mangone: "A Roma c'è poca pazienza, ma bisogna dar tempo anche a Mourinho. Abraham potenzialmente è devastante"
L’ex difensore della Roma Amedeo Mangone, campione d’Italia con i giallorossi nella stagione 2000/2001, è stato intervistato da Centro Suono Sport all’interno della trasmissione “Bar Forza Lupi”. Queste le sue parole:
Nel primo anno di Capello la Roma arrivò sesta, poi vinse lo scudetto la stagione successiva. Che stagione fu quella del 1999/2000?
“Per me fu la prima esperienza in una piazza importante come Roma, Capello sapeva a cosa andasse incontro. Penso che Mourinho e la Roma di quest’anno debbano capire cosa vada e non vada per poi ripartire. A Roma c’è poca pazienza e penso sia un difetto, però penso che i giallorossi abbiano i mezzi per risalire la classifica”.
Sentivate l’umore dei tifosi nella stagione 1999/2000 che si concluse “sportivamente” male con la vittoria dello scudetto della Lazio?
“Il progetto della Lazio si stava concretizzando, mentre il nostro stava iniziando. Nell’anno seguente sono stati acquistati giocatori mirati come Samuel, Emerson, Guigou e Batistuta. Nel primo anno la Lazio andava fortissima, anche se all’andata li abbiamo battuti 4-1, il derby a Roma è molto sentito e fu positivo battere una squadra così forte. Eravamo in difficoltà sotto il profilo dei risultati perché la Lazio stava andando bene”.
Cosa ha fatto la differenza nell’anno dello scudetto?
“Gli acquisti ma anche tutto ciò che riguardava la gestione. Mourinho ha il compito di capire e individuare cosa migliorare e meno, lo sta facendo anche la società e penso sia un aspetto fondamentale. Per dare giudizi sulla Roma è ancora presto”.
Ci sono analogie tra il primo anno di Capello e il primo anno di Mourinho?
“Non lo so, mi sembrano stagioni un po’ differenti perché la Roma ha comunque tenuto un gruppo saldo e cambiato allenatore. Ai miei tempi, c’erano anche delle situazioni legate al gioco di Zeman, mi sembra che Mourinho sia stato bravo a mantenere lo stesso schema per far dimostrare ai calciatori le proprie qualità”.
Mourinho fa giocare sempre gli stessi e per questo riceve critiche: che pensi?
“Ha sempre cercato di trovare 8-9 giocatori che fossero sempre titolare con altri da scambiare. Credo voglia trovare una quadratura per poi inserire le riserve. Sono scelte che vanno fatto, ma non penso si possa discutere Mourinho ma nessun allenatore dopo dieci giornate, poi comunque la Roma è quarta e sta mantenendo il passo per lottare per la Champions League. Magari si pensava che Mourinho potesse far fare il salto di qualità, ma anche lui ha bisogno di tempo e deve adattarsi, sono arrivati calciatori dall’estero che devono adattarsi. Bisogna avere calma nel dare i giudizi prima di dare una sentenza definitiva”.
Che momento sta passando Abraham?
“Non penso possa trovarsi male, penso sia un calciatore partito fortissimo che stiamo iniziando a conoscere. Tutte le squadre possono mettere in difficoltà gli attaccanti, poi chi viene dall’estero ha bisogno di tempo per adattarsi, per me è un calciatore devastante sia dal punto di vista fisico e tecnico, mi ricorda Osihmen che l’anno scorso non è andato bene ed è esploso adesso. Bisogna dargli tempo”.
Un giudizio sul reparto difensivo della Roma?
“Devono imparare a conoscersi per giocare insieme. Mancini ha grandissima prospettiva, a volte tutta la squadra ha bisogno di difendere meglio per essere più compatti e attaccare tutti insieme. La difesa è ben messa perché i giocatori ci sono, poi altri come Spinazzola e Smalling sono fuori. Più giocatori hai in allenamento, più sei in condizione di fare bene mentre ti alleni perché lo fai in maniera più intensa”.