Keita: "Razzismo? Il calcio deve dare la migliore immagine possibile"
Il centrocampista della Roma Seydou Keita ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Eccone uno stralcio:
Lo sa che lei nelle formazioni di inizio stagione non è tra i titolari?
«Naturale che ora tifosi e stampa diano credito a chi ha fatto bene la scorsa stagione. Ma nel calcio il passato non conta. Conterà star bene al via del campionato. E poi là le decisioni le prenderà Garcia».
Professionista che non è Pepe. Trova normale che non sia state prese sanzioni su di lui per lo sputo di Dallas?
«Credo che la Fifa e la Uefa stiano lottando contro il razzismo. Nel calcio non ci deve essere spazio per atteggiamenti simili, ma è importante che siano i tifosi i primi a lottare».
E in verità in Italia diverse società, tra cui la Roma, hanno avuto dei problemi in tal senso.
«Ma mi è capitato anche all’estero, sono sciocchezze, pazzie. Forse a volte è pure sbagliato enfatizzare. Sarebbe cosa buona se fossero le società stesse a punire i propri tifosi».
E magari anche che un candidato alla Figc non si conceda uscite inopportune.
«Quello che fa una differenza tra una persona e l’altra non è il colore della pelle, ma il valore dell’uomo e il rispetto reciproco. Chi non la pensa così, ed evidentemente anche questo candidato alla federazione rientra in questa categoria, non merita spazio nel calcio e nello sport. Il calcio ha il compito di fornire la migliore immagine possibile all’esterno».