Ghilardi: "Farò il gladiatore in campo, è ciò che mi riesce meglio"

Ghilardi: "Farò il gladiatore in campo, è ciò che mi riesce meglio"
Ieri alle 19:30Interviste
di Gabriele Chiocchio

Il nuovo difensore della Roma Daniele Ghilardi ha parlato ai microfoni di Radio Radio. Ecco le sue parole.

Daniele Ghilardi, 2003, toscano di Lucca. Eri mai stato a Roma prima? Sei contento sia per la squadra che per la città?
“Sì, sì, ero stato qua per delle vacanze natalizie, ora non ricordo se due o tre anni fa, con la mia ragazza, e ovviamente è una bellissima città. Sono molto contento di essere qui, sia per il club che per tutto ciò che riguarda la città, che sicuramente visiterò“.

Occhio alla tua ragazza… Sei un bel ragazzo, forse è lei a preoccuparsi! È gelosa?
“Un pochino gelosa, ma neanche tanto. Non ha nulla di cui preoccuparsi”.

E tu? Sei geloso?
“No, no, devo dire di no”.

Con l’Aston Villa ti ho visto entrare bene, anche se pochi minuti. Sei soddisfatto?
“Sì sì, sono contento, soprattutto di aver esordito, anche se si trattava solo di un’amichevole. Peccato per il risultato, ma sto cercando di capire bene i movimenti della squadra e quello che chiede il mister. Sono arrivato da poco, ma mi sto impegnando per dare il massimo”.

Che emozione è stata indossare la fascia da capitano con l’Under 21? E pensi anche alla Nazionale maggiore? Vuoi mettere in difficoltà Gattuso?
“Certo, quello sarebbe un altro sogno da realizzare: arrivare in Nazionale. È il sogno che ha ogni bambino. Con l’Under 21 è una grandissima emozione indossare la fascia, è una grande responsabilità, ma non mi pesa. Sono tranquillo anche quando la porto”.

Che rapporto hai con i social? Li segui o li eviti?
“Sinceramente non do molta importanza a queste cose. A volte magari mi capita qualcosa nei suggeriti, ma non sono uno che cerca o controlla spesso”.

Questo salto in carriera te lo aspettavi? Roma ti spaventa un po’? Farai il gladiatore?
“Sicuramente farò il gladiatore in campo, è quello che mi riesce meglio. No, non sento la pressione, anzi, sono molto contento e non vedo l’ora di cominciare“.

A quali giocatori ti ispiri, lasciando fuori quelli della Roma?
“Quando ero piccolo e giocavo nella Lucchese facevo l’attaccante, e il mio idolo era Torres dell’Atletico Madrid. Poi arretrando di ruolo, ti direi Sergio Ramos e van Dijk, due a cui mi ispiro molto”.

Hai sfiorato anche Hummels, che era alla Roma…
“Anche Hummels è stato un grandissimo giocatore, e so che l’anno scorso era qui, ma io ho sempre guardato a Ramos e van Dijk”.

Ti trovi meglio in una difesa a 4 o a 3? Centrale o braccetto?
“Sinceramente non ho preferenze. In Nazionale abbiamo giocato quasi sempre a 4, tranne nelle ultime due. Alla Samp facevo il centrale a 3, a Verona il braccetto. Li ho provati tutti, mi adatto e mi trovo bene in ogni ruolo“.

E cosa chiede Gasperini? Ieri continuava a dire “Pressi, pressi!”
“Sì sì, una delle sue idee è giocare con tanta intensità, andare addosso all’uomo, togliere spazio e tempo all’avversario. Ci chiede tanto sul piano fisico e mentale”.

Cosa pensi di dover migliorare? E dove ti senti più forte?
“Partiamo dal presupposto che tutto è migliorabile, però una cosa su cui sto lavorando è il gioco aereo, sia in difesa che in attacco. Una cosa dove mi sento forte è la lettura delle situazioni, ma non sta a me dirlo”.

Ti manca un po’ il gol, no?
“Sì, in Serie A non ho mai segnato. In Serie B ho fatto due gol, in Serie C uno. Spero di fare il primo quest’anno”.

Se lo fai al derby sotto la Curva Sud ti togli la maglia?
“Quello sarebbe l’apice dell’emozione. Dipende dal minuto: se è alla fine forse me la tolgo, se è prima no”.

Ti è dispiaciuto che la Fiorentina non ti abbia riscattato?
“No, nessun rancore. Mi hanno cresciuto, ho fatto tutte le giovanili lì. Ma sono arrivato in una grande squadra come la Roma, quindi sono contento. Sono scelte di calcio, è normale”.

Chi ti ha sorpreso in allenamento, escludendo Dybala?
“Fisicamente direi Manu Koné, lo conoscevo già da prima. Uno che mi ha sorpreso tanto anche tecnicamente è Mario Hermoso: ha grandissima qualità ed è una persona stupenda“.

Piatti romani o carne toscana?
“Amo la carne, ma anche i piatti romani come l’amatriciana e la carbonara. Mi piace tutto!“.

Ti vedresti anche come centrocampista? Magari in emergenza?
“Se il mister me lo chiede, gioco anche in porta! Ho fatto il centrocampista alla Fiorentina fino all’Under 17/18, quindi sì, lo farei volentieri“.

Quando hai capito davvero che potevi diventare un calciatore professionista?
“L’ho sempre voluto. Già da giovane pensavo in grande. Ci sono stati momenti difficili, ma non ho mai mollato. Dopo la stagione con la Sampdoria, ho capito che forse potevo davvero arrivarci“.

La famiglia quanto è stata importante per te?
“Molto. Mi hanno sempre supportato, mi seguono ovunque, anche in trasferta. Hanno fatto tanti sacrifici per me e li ringrazierò sempre”.

Chi sono i leader più “rompiscatole” in allenamento?
“Ti direi Cristante e Mancini, ma è giusto così. Sono veterani, ed è giusto che guidino i giovani“.

Chi è il più simpatico?
“Sto ancora conoscendo tutti. Sto spesso con Baldanzi, Pisilli, Cherubini, i più giovani. Il più simpatico? Non saprei…“.

Magari sei tu, i toscani sono simpatici!
“No dai, non so se sono così simpatico… (ride)“.