El Aynaoui: "Gasperini ha una sorta di aura. In allenamento si corre molto"

El Aynaoui: "Gasperini ha una sorta di aura. In allenamento si corre molto"
Ieri alle 08:19Interviste
di Luca d'Alessandro

Neil El Aynaoui si è raccontato ai microfoni del portale francese Capté, condividendo le sue prime impressioni sull’esperienza alla Roma. Dal lavoro intenso sotto la guida di Gasperini al primo ambientamento in città, il centrocampista franco-marocchino ha parlato delle sfide e delle emozioni legate a questo nuovo capitolo della sua carriera. Queste le sue parole:

Quali sono le tue emozioni in questo momento?
“Bene, onestamente. Sono sensazioni contrastanti, perché lascio un posto dove stavo più che bene, ma al tempo stesso sono felice di essere arrivato in un grande club come la Roma. Ci sono tanti cambiamenti: la vita, un clima diverso, una città diversa e grande. Diciamo che ora sono in una fase di scoperta di questa nuova vita”.

Come sono stati i primi allenamenti?
“Complicati, a causa del grande caldo. Per tutta la settimana ci sono state temperature elevate e fare i primi sforzi così è abbastanza difficile. E poi gli allenamenti sono molto intensi. Non è una leggenda: si corre molto. È stato complicato, ma è quello che serve, quindi fa bene”.

Il primo impatto con Gasperini? Un allenatore diverso da Pierre Sage (suo ex tecnico al Lione, ndr).
“Sì, è vero, impone rispetto. Ha una sorta di aura, emana qualcosa quando parla. È diverso da tutti gli allenatori che ho avuto finora. Non parla molto inglese, quindi devo imparare in fretta l’italiano. Ma sono contento e impaziente di conoscere meglio la sua filosofia”.

Diventerai poliglotta: francese, spagnolo, inglese e ora italiano.
“Eh sì, non c’è scelta (ride, ndr). Nello spogliatoio non ci sono molti francofoni, quindi se voglio scambiare due chiacchiere devo sbrigarmi a imparare. Per ora parlo molto con i francofoni e ho la fortuna di parlare spagnolo, quindi questo mi aiuta con gli spagnoli e i sudamericani presenti in rosa. Parlare più lingue aiuta. Poi, piano piano, sto iniziando a conoscere tutti, anche lo staff. Penso che col tempo andrà sempre meglio”.

Cosa ti ha colpito di più in questi primi giorni?
“Il rigore. È lo stesso aspetto che mi aveva colpito quando sono passato dal Nancy al Lens: l’intensità che mettono in ogni seduta, la professionalità. E qui si vede che è ancora un livello superiore. Quindi direi che ciò che mi aveva colpito a Lens, lo ritrovo anche qui, ma elevato”.

Hai segnato anche un gol nella prima partitella.
”Sì, un gol un po’ fortunoso, ma va bene, fa sicuramente piacere. Anche se era contro una squadra di categoria inferiore, segnare è sempre bello”.