Draw My Life - Gervinho: "Il legame con Garcia implica grandi responsabilità". VIDEO!
L’attaccante della Roma Gervinho si è raccontato attraverso Draw My Life.
“Sono nato il 27 maggio 1987 a Anyama, una frazione di Abdijan, Costa d’Avorio. I miei genitori hanno permesso che fosse mia zia a educarmi, per noi è un'usanza. Ho iniziato a giocare in una piccola squadra del mio paese prima di entrare nell'accademia di Abidjan, avevo 11 anni. Li è iniziata la mia formazione calcistica, si giocava senza scarpe, per averne un paio bisognava superare, 3 test. L'Accademia mi consentiva di allenarmi e di studiare, è stata la mia scuola di vita. La mia dote principale è stata sempre la velocità, per affinarka correvo di continuo sulla sabbia. In quegli anni da Gervais sono diventato Gervinho, un allenatore mi chiamava così quando c'è stato da mettere il nome sulla maglia non ho avuto dubbi. La mia carriera è decollata in Francia: dopo essere passato per il Beveren in Belgio,ho vestito le maglie del Le Mans e del Lille. Lì ho conosciuto Rudi Garcia ed è nato subito un rapporto speciale. C'è chi dice che sono il suo prediletto, ma il legame implica grandi responsabilità. Nella vita cercate sempre di contraccambiare la fiducia che ricevete. Dopo un paio di stagioni all'Arsenal ho ritrovato il mister a Roma. Qui sono tornato a sorridere, il calcio per me è gioia, quella che si prova quella che si dà. E i bambini sono in centro di questo mio villaggio ideale, quando prendo la palla e gli sento strillare il mio nome provo una sensazione unica, è un vento che soffia dietro le mie spalle e mi fa correre più veloce. A Roma ho avuto la fortuna di inserirmi in un gruppo speciale con il quale condivido tutte le sfide in campo e fuori. Anche grazie ai gesti dei miei compagni non mi sono mai sentito solo perfino di fronte a problemi più grandi come quello del razzismo. Avete visto a Rotterdam quanti abbracci ho ricevuto? Ecco, il campo da calcio non deve essere poi così diverso dalla scuola e dalla vita, non permettete che un vostro compagno resti solo, non permettete che neanche il vostro avversario resti solo perché il razzismo è il nemico di tutti. Ora che sono diventato un calciatore famoso capita sempre più spesso di pensare ai tempi dell Accademia e alle corse senza scarpe. Da qualche tempo ho fondato una scuola tutta mia vicina ad Abidjan, recentemente ho anche dato vita ad una fondazione, la Fondazione Gervinho, che tenta di soddisfare i bisogni dei bambini meno fortunati. Quando ho alzato la coppa d'Africa con la Costa d'Avorio ho pensato che tutti i bambini del mondo hanno il diritto di correre sorridere come Gervinho”
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