Di Biagio: "Lamela? Come Robben, partendo alto a destra da il meglio. VIviani? Ha una grande carriera avanti. La Roma può arrivare terza"
Luigi Di Biagio, attuale tecnico della nazionale under 20 italiana ed ex centrocampista della Roma, ha rilasciato un'intervista a Centro Suono Sport nella quale parla di Lamela, di Luis Enrique, di Viviani e della Roma:
Hai fatto paragoni importanti su Lamela
"Ti riferisci a Robben? Me l’hanno paragonato ad altri ma non lo vedo trequartista cosi come lo vedono altri, partendo alto a destra può dare il meglio di sé".
Lamela invece assomiglia per me (conduttore Te la do io Tokyo, ndr) a Kakà
"La differenza del paragone è che Kaka gioca a tutto campo mentre Lamela può diventare più forte se gioca in una certa condizione, se gli da un indirizzo può fare grandi cose. Ha 19 anni, già sono 3 anni che gioca".
Come trequartista vedi Pjanić?
"Si, anche se ho curiosità di vedere Luis Enrique quando avrà tutti a disposizione se vorrà continuare con il rombo o 4-3-3, sono molto curioso".
Domenica arriva un tuo ex compagno di squadra, Di Francesco. Siete diversi tatticamente?
"A differenza mia lui è allenatore da 4 anni, io sono selezionatore, ha idee importanti e non può essere diversamente quando incontri Zeman. Auguro ad Eusebio una grande carriera. Eusebio ce la può fare, è uno che non molla facilmente".
Come gioca la tua Nazionale?
"4-3-3. E’ importante come imposti la partita e la voglia che dai ai ragazzi, poi puoi giocare con qualunque modulo".
Viviani
"È il capitano della squadra, è molto bravo, è un ragazzo umile, gioca in Primavera come se non fosse successo niente in questi sei mesi, non è facile, si sono rimessi in discussione senza problemi, bisogna fare un plauso alla società per questo. Fa molto bene le due fasi, ha una grande carriera avanti".
Girando per i campi, quanti giocatori potevano fare la Serie A?
"Tanti, sto facendo 90 selezioni sui 92. Se uno ha la pazienza di giocatori ce ne sono tanti".
Helguera è stato uno dei talenti inespressi?
"Iván è stato un grandissimo calciatore, faceva fatica perché c’era un grande ritmo, non c’era possesso palla, solo pressing e verticalizzazioni, ha una visione di gioco e due piedi fantastici, riusciva a leggere le giocate in maniera positiva, è stata una sua fortuna giocare 20 metri dietro".
Vágner?
"Aveva una forza incredibile, non capisco perché lui e Dalma non abbiano sfondato. Vágner non era soltanto tecnico, aveva una forza impressionante. La presunzione è giusto averla, ai ragazzi dico di non farla vedere ma dentro devono avere ambizione e presunzione".
Dove può arrivare questa Roma?
"Il suo campionato è arrivare terza, vista dal di fuori sta crescendo, quest’anno ci metterei la firma se arrivasse in Champions. È un campionato molto lento e può succedere di tutto.Sarebbe un gran traguardo arrivare terzo, non un miracolo".