Delvecchio: "Lo scudetto un'esperienza impressionante, avevamo iniziato l'anno male"
Marco Delvecchio ha rilasciato un'intervista alla trasmissione "La tribù del calcio" in onda sulle reti Mediaset. Queste le sue parole:
"Due mesi prima di cedermi, Moratti mi aveva detto che sarei diventato una bandiera dell'Inter; forse devo ringraziarlo se ho fatto quello che ho fatto a Roma. "Mi chiamò nello spogliatoio e mi disse che se volevamo vincere lo scudetto, io dovevo fargli tutta la fascia". Sullo scudetto:"esperienza impressionante, veramente incredibile. Avevamo iniziato l'anno male, fuori dalla Coppa Italia contro Atalanta, ci fu la contestazione da parte dei tifosi, poi il mister fu bravo a compattare tutto l'ambiente. Mi ricordo dopo una sconfitta a San Siro, per tre a uno contro l'Inter, Capello rientrò negli spogliatoi e ci disse che quel giorno aveva capito che vincevamo lo scudetto e sentire quanto lui ci credeva per noi giocatori è stata una bella iniezione di fiducia”. Su Nesta: “Difficile dirlo, forse il fatto che Alessandro fosse un giocatore molto corretto mi avvantaggiava; inoltre eravamo fisicamente simili nello stile di corsa, forse per questo riuscivo a metterlo in difficoltà. Quando ci incontravamo in Nazionale spesso lo prendevo in giro ma lui mi diceva che io ero diventato famoso grazie a lui". Sulla sua carriera: "Rifarei l'Europeo del 2000, uguale in tutto e per tutto cambiando solo gli ultimi 20 secondi, perché era stato perfetto. E poi rigiocherei volentieri qualche stagione dopo lo scudetto dove se in alcune partite chiave avessimo giocato più con la testa potevamo portare a casa qualche scudetto in più". Su quale sia la Roma più forte: "La mia, senza dubbio. Eravamo sette/otto giocatori di grande personalità e in uno spogliatoio non è facile averne così tanti come ne avevamo noi in quell'anno"