De Rossi: "Il nostro obiettivo è fare crescere i ragazzi e portarli in Serie A"

Il tecnico della Primavera, Alberto De Rossi, ha parlato alla trasmissione radiofonica Te la do io Tokio, in onda su Centro Suono Sport. Queste le sue parole:
"Grazie per i complimenti che girerò a tutto lo staff. Tutti sono cresciuti, quello che è interessa a noi è il lavoro di campo, le chiacchere le lasciamo fare agli altri, forse su quello siamo inferiori agli altri. Dico sempre che il nostro lavoro è datato ed è una garanzia da anni. È chiaro che i valori vanno spostati ai ragazzi perchè se non recepiscono e non hanno volontà i concetti non arrivano e i ragazzi quest’anno sono stati straordinari, sono passati attraverso tante difficoltà e peripezie ma le hanno superate.
Alla fine purtroppo questi aspetti del risultato, primo posto nel girone e semifinali di Coppa Italia, non sono determinanti ma sono determinati dal lavoro che facciamo, a noi l’immediatezza del risultato ci interessa fino a un certo punto. Lo ripeto ai ragazzi perché sennò si interrompe la loro crescita. Noi dobbiamo fare un discorso diverso, una crescita diversa, dobbiamo portarli a essere pronti per il calcio di serie A. Quando si perde ai rigori i ragazzi ci rimangono malissimo, noi lavoriamo molto anche su quello perchè è un gesto tecnico che va ripetuto anche se l’effetto emotivo non può essere ripetuto. Anche l’ulitma partita, in memoria di una persona straordinaria che era il presidente Franco Sensi, i ragazzi c’erano rimasti malissmo, era un clima sportivo l’avevamo preparata benissimo. La risolviamo affrontando il gesto tecnico, è stato bravo il portiere avversario, ci dobbiamo allenare di più e basta. Non dobbiamo dare tensione ai ragazzi, a volte attorno a loro ci sono persone assennate, altre volte persone che non danno serenità. Si vede se il ragazzo è in tensione oppure è pronto per imparare e li dobbiamo intervenire noi con una metodologia diversa. Anche a livello tattico e di obiettivo molte squadre cercano solo la vittoria, in quel caso c’è un deterioramento pazzesco, il settore giovanile è un’altra cosa. Il giocatore va completato e portato alle prime squadre pronto almeno a livello tecnico, nel modello Barca i risultati non interessano; a me rimane negli annali chi poi rimane nel calcio professionistico più che la vittoria dello scudetto. Con Ranieri abbiamo avuto dei momenti che non poteva seguire la primavera poi ci sono stati altri momenti dove ci siamo parlati pure nelle partite amichevoli c’è sempre un momento per incontrarci e per sapere cosa vuole, lui è molto sensibile. Abbiamo parlato spesso e ho capito cosa vuole il mister, lui vuole giocatore di gruppo, lo vuole pronto mentalmente, è uno che bada al sodo. Quando venne Del Neri parlammo per più di due ora ma non mi aveva messo nessun input invece Prandelli mi disse che lui voleva che la squadra giocasse come la prima squadra. Spalletti non mi ha mai detto di far giocare la squadra in una certa maniera e la stessa cosa l’ha fatta Claudio Ranieri".
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