Conferenza stampa, Mancini: "Ho cambiato il modo di approcciare alla partita, adesso mi concentro solo sul gioco"

Alla vigilia della sfida contro Israele, in programma domani alle 20:45 a Udine e valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, il difensore della Roma e della Nazionale Gianluca Mancini ha parlato in conferenza stampa.
Sono tutte finali fino a marzo?
"Sì, è questa la chiave. Qualsiasi partita deve essere come una finale, quando indossi questa maglia ancora di più. E' una gara importante contro una squadra tosta, l'abbiamo visto all'andata e sappiamo a cosa andiamo incontro".
E' un test anche per la vostra tenuta difensiva?
"Quella dell'andata è stata una gara un po' folle, eravamo 4-2 all'86esimo e ci siamo fatti rimontare da polli. Abbiamo rivisto le situazioni e cercheremo di non ripeterle".
Sei tu che ti sei ripreso la Nazionale o la Nazionale ha capito che aveva bisogno di te?
"La Nazionale è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio, vestire questa maglia è un qualcosa che mi rende davvero orgoglioso. Poi ogni ct prende le sue decisioni, ma quando vengo chiamato di corsa prendo il treno per Coverciano. Spero di restarci il più a lungo possibile e di fare buone prestazioni".
Quanto i principi di gioco del mister vi mettono a vostro agio? E come gruppo come vi aiuta?
"L'aspetto del gruppo c'è tantissimo, per iniziare un discorso e mantenerlo nel tempo il gruppo è fondamentale. Ci alleniamo col sorriso ma anche faticando, il mister ci spinge sempre tanto e poi ci mette nelle migliori condizioni per rendere. E' una cosa molto importante per creare un percorso duraturo".
Siete pronti per i playoff? Vi sentite più pronti eventualmente viste le ultime esperienze?
"Finché la matematica non ci condanna non possiamo dirlo. Io non mi sento più forte di nessuno, le partite vanno tutte giocate e sudate. Non possiamo pensare troppo avanti, pensiamo a noi stessi e a ciò che abbiamo intrapreso col mister. Partita per partita per crearci un futuro importante":
La tua crescita anche dal punto di vista della gestione è importante per il tuo ritorno?
"Tante volte vivevo le partite troppo galvanizzato su atteggiamenti che non mi riguardavano come le proteste verso gli arbitri o altre cose. Quindi mi sono guardato allo specchio e sono andato oltre, mi sono concentrato solo sulla partita. Poi con la maturità un po' l'approccio cambia: non so se mi ha aiutato per il mio ritorno in Nazionale, ma sicuramente essere qui passa per le prestazioni nel club".
Chi conosci di Israele?
"Conosco di più Solomon, ho giocato contro di lui quando era allo Shakhtar. All'andata abbiamo visto che è una squadra molto fastidiosa e preparata, il reparto offensivo è quello migliore e ancora di più bisogna stare attenti e concentrati per limitarli".
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