Cittadella, Antonucci: "Alla Roma non mi sentivo pronto. Tornare? Sarebbe la chiusura di un cerchio"
Mirko Antonucci, ex giocatore della Roma e attualmente al Cittadela, ha parlato in esclusiva a Calciomercato.com. Ecco quanto ha detto il calciatore:
Ci racconti quando Bruno Conti ti portò alla Roma?
"Ero molto piccolo, dovevo decidere tra i giallorossi e l'Inter. Essendo romano e tifoso della Roma non ho avuto dubbi sulla scelta. Era un sogno che si avverava. E pensare che prima mi voleva anche la Lazio...".
Cioè?
"Non mi scorderò mai quando a sei/sette anni mi avevano cercato sia Roma che Lazio. Io andai a Trigoria a fare un provino, due giorni dopo dovevo tornare ma non ritornai perché in quel momento non volevo lasciare i miei amici. Poi andai all'Atletico 2000 e due anni dopo tornò la Roma".
Che effetto ha fatto ha fatto vestire la numero 10 giallorossa, anche se solo in Primavera?
"Beh, sicuramente a Roma è un numero importante. E pensa che in quel periodo avevo anche la fascia da capitano al braccio. Sentivo più responsabilità, anche se nello spogliatoio ci scherzavamo".
Il debutto in Serie A contro la Sampdoria proprio a Marassi, lo stadio che sognavi.
"Quando ero piccolo avevo detto a mia madre che ero sicuro di esordire in quello stadio. Non so spiegare il motivo, ma a volte mi capita di sentire alcune cose che poi si avverano".
A Marassi sei entrato e hai fatto subito l'assist a Dzeko.
"Sicuramente è un bel ricordo, ma quel periodo fa parte quasi di un'altra vita".
Cioè?
"Nel tempo sono cambiate molte cose che mi hanno segnato, adesso vedo le cose in modo diverso. In quel periodo alla Roma penso non fossi pronto, a 18 anni ero stato catapultato in una nuova realtà nella quale mi fermavano per strada per chiedermi foto e c'erano molte più pressioni. E io non avevo la testa di oggi".
Ti piacerebbe tornare alla Roma in futuro?
"Il mio sogno è arrivare in Serie A e affermarmi lì. Se dovesse succedere con la maglia della Roma sarei ancora più contento, sarebbe la chiusura di un cerchio".