ESCLUSIVA VG - Sonetti: "La Roma può lottare per il titolo, ma deve risolvere il problema mentale. Schick? Non si può volere tutto e subito"

16.12.2017 12:47 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: VG Radio - Alessandro Carducci, Danilo Magnani
ESCLUSIVA VG - Sonetti: "La Roma può lottare per il titolo, ma deve risolvere il problema mentale. Schick? Non si può volere tutto e subito"
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© foto di Federico De Luca

L'ex tecnico del Cagliari Nedo Sonetti è intervenuto nel corso di VG Radio su TMW Radio.

Che valutazione dà alla Roma di Di Francesco?
“La valutazione è sicuramente positiva, Di Francesco sta facendo bene, sta lavorando, anche se con fatica all’inizio, molto bene. Mi sembra che la Roma debba recuperare anche una partita. Facesse sua quella partita, la Roma si avvicinerebbe alla testa della classifica”.

Che Cagliari si aspetta? Può mettere in difficoltà la Roma?
“Sta giocando bene, ma ci vogliono i risultati. Puoi giocare come ti pare, se non arrivano i risultati, i problemi si creano automaticamente. Spero che riesca a fare una buona prestazione”.

Crede che la Roma possa competere per il titolo? Chi vede favorito?
“Credo che sia un problema mentale. Al di là delle qualità dei giocatori, è un problema di credere in certi obiettivi. La Roma è nelle condizioni di poter lottare con le primissime della classifica. Dipende dagli altri, ma anche da loro”.

Se dovesse puntare su un giocatore della Roma, chi sceglierebbe?
“Nainggolan mi sembra il giocatore che ha più possibilità di dare una valutazione importante alla squadra”.

Cosa si aspetta da Patrik Schick?
“È un giocatore che può incidere, ma non si può volere tutto e subito. Il ragazzo è stato tanto tempo fuori, bisogna avere pazienza, in attesa del suo inserimento”.

Dove può arrivare la Roma in Champions League?
“È una questione mentale, tecnicamente può andare molto avanti. Bisogna stare attenti allo Shakhtar, ci ha abituato ad avere grandi exploit. Superato lo Shakhtar, si possono fare discorsi diversi”.

Lei ha una esperienza lunghissima alle spalle, qual è il miglior allenatore del campionato italiano? C’è un nome che proporrebbe per la nazionale?
“Per l’amor di Dio, non ficchiamoci nel problema della nazionale (ride, ndr)! È un problema davvero grosso. In campionato ci sono personaggi importanti, basti vedere la teoria. Noi stiamo vedendo come le prime squadre siano tutte guidate da italiani. Non voglio dire da toscani, non voglio fare il partigiano. Di Francesco è abruzzese, è stato anche un mio giocatore, è un ragazzo intelligente e preparato. Questo dimostra che gli allenatori italiani sono all’altezza della situazione. Ai giocatori italiani a volte si preferiscono ragazzi che vengono non si sa da dove. Bisogna farli giocare e vedremo che potremo trovare soddisfazione”.

Si aspettava che Di Francesco potesse avere questa crescita?
“Quando lo allenavo si vedeva che aveva delle idee, delle possibilità di esprimersi a certi livelli. Pensare che potesse arrivare a lottare per lo scudetto non posso dirlo, ma è un ragazzo intelligente che sa fare le cose”.

Torniamo sulla nazionale, l’impressione è che un’idea ce l’abbia…
“Ce l’ho, ma non voglio fare nomi. In Italia ci sono allenatori molto bravi, ma dipende anche dall’organizzazione della nazionale. Guardiamo quello che sta succedendo: commissari, non commissari, presidenti, non presidenti… se non ci si chiarisce, non si possono ottenere i risultati. Il problema è che, purtroppo, c'è sempre stata la politica. Domando: va bene la politica, però se dopo un mese non abbiamo ancora chi comanda, che cosa stiamo facendo? Perdiamo del tempo per poter dare una visione chiara alla nostra nazionale”.