ESCLUSIVA VG - Shevchenko: "Lo Shakhtar di tre anni fa era più forte di questo. In Ucraina ci sono i tifosi allo stadio, possono dare energie ai calciatori. Sicuramente Fonseca conosce bene lo Shakhtar e il suo tecnico Castro". VIDEO!
Agli ottavi di finale la Roma affronterà lo Shakhtar Donetsk, ex squadra di Paulo Fonseca, incrociata più volte negli ultimi anni. Per conoscere meglio la squadra ucraina Vocegiallorossa.it ha intervistato Sergey Shevchenko, giornalista di Futbol, che segue le vicende dello Shakhtar.
Che squadra è lo Shakhtar? Quali sono i punti deboli e i punti di forza?
"Lo Shakhtar è una squadra con grande esperienza europea, ma anche con i talenti giovani. Però le manca la stabilità: in Champions hanno superato il Real Madrid, ma hanno preso 10 gol dal Gladbach. In generale i "senatori" (Taison, Marlos, Moraes) sembrano già troppo vecchi, invece ai giovani (Tete, Solomon, Marcos Antonio) bisogna dare tempo".
Che tipo di gioco fa lo Shakhtar?
"Lo Shakhtar tradizionalmente gioca con i passaggi corti, gran possesso di palla e baricentro alto. Però nell'autunno scorso la squadra di Castro ha usato un assetto tattico più chiuso, anche con 5 difensori contro l'Inter. Penso che lo Shakhtar sia più flessibile. I moduli più usati sono 4-3-3 o 4-1-4-1 con Marlos nel ruolo di centrocampista".
Quali sono i giocatori più importanti dello Shakhtar?
"Da molti anni il giocatore più importante è Taison. Anche oggi lui costruisce il gioco grazie alla propria tecnica e velocità. Ma non è un segreto che Taison vorrebbe andarsene. Così, a volte gioca troppo nervoso. Tra i giovani si fanno notare Dodo (il terzino destro) e il portiere Trubin, che i tifosi hanno eletto il giocatore dell'anno scorso. Con Trubin in porta lo Shakhtar ha cominciato a non subire i gol in ogni partita europea".
Quanto è cambiato lo Shakhtar dall’ultima volta che ha affrontato la Roma nel 2018?
"Tre anni fa lo Shakhtar era più forte che oggi. Aveva nella sua rosa giocatori di alto livello come Fred, Bernard o Ismaily (lui c'è ancora, ma è stato fuori parecchio per l'infortunio). Questa stagione è un periodo di cambiamenti: ci sono molti giocatori nuovi".
Come ha preso lo Shakhtar il sorteggio con la Roma? Sarà una sfida ardua o alla portata degli ucraini?
"La sfida con la Roma è molto interessante. Certamente Fonseca contro lo Shakhtar è un scenario particolare. Penso che la squadra giallorossa probabilmente andrà avanti. Mi piace tanto come gioca Mkhitaryan, un ex dello Shakhtar, che naturalmente avrà la motivazione giusta".
Com’è la questione stadi in Ucraina? Ci sono i tifosi allo stadio? Se si, questa cosa potrà influire visto che l’Olimpico sarà senza tifosi?
"Si, oggi in Ucraina si gioca con le porte aperte, con il limite di 30% dello stadio. Più di 20.000 spettatori hanno assistito alla partita contro il Maccabi. Certamente i tifosi danno ai calciatori più energie, ma può essere una situazione piacevole anche per la Roma, perché l'atmosfera di calcio potrebbe ispirare le due squadre".
Un pensiero su Fonseca: pensava potesse fare così bene alla Roma? La sua conoscenza dello Shakhtar sarà un’arma in più per la Roma?
"Fonseca ha fatto tanto lavoro nello Shakhtar e oggi lo fa in Italia. Lo so che ci sono state alcune difficoltà, ma la squadra potrebbe fare meglio con gli stessi giocatori e un altro tecnico? La Roma (quasi) sempre combatte le squadre meno forti.
Si, Fonseca conosce bene i giocatori dello Shakhatr. Tra loro quasi tutti hanno giocato o hanno cominciano a giocare con lui. Ma Fonseca e Luis Castro si conoscevano da tanto tempo. Così, sarà anche una sfida tra gli amici portoghesi".