ESCLUSIVA VG RADIO - Petruzzi: "È un vantaggio avere romani in squadra. Baggio e Guardiola mi chiedevano sempre del derby"
L'ex difensore della Roma Fabio Petruzzi è intervenuto ai microfoni di VG Radio su TMW Radio. Ecco le sue dichiarazioni.
Nel 1994 la vittoria per 3-0, che ricordi hai?
“Ricordi bellissimi, emozionanti. Praticamente ero tornato a Roma dopo un anno a Udine con diversi problemi fisici. C’era mister Mazzone, con una preparazione limitata, ero indietro rispetto agli altri. Ricordo quante me ne diceva per spronarmi, io ero ai margini della squadra, ero pronto anche ad andare in Serie C. Un po’ la fortuna ha girato, ci sono state delle squalifiche e degli infortuni in difesa e ho cominciato a giocare. Il derby arrivò dopo 3-4 partite da titolare, ricordo che la Lazio di Zeman era una squadra che dava 4, 5 gol a tutti. Una squadra brillante, spumeggiante, contro una Roma che veniva definita difensiva, che badava a non prenderle. Ricordo i giorni prima del derby, so cosa vuol dire e l’emozione che si prova, andando in giro per la città lo sentivi da 1-2 mesi prima. Ricordo dei sondaggi di un giornale con le figurine della Lazio e della Roma, in cui non c’era stata storia. Mister Mazzone ce lo ricordò negli spogliatoi. Entrammo in campo con tanta voglia di far bene, di dare una soddisfazione a tutti. Non ci fu partita, pronti-via andammo in vantaggio e raddoppiammo, una grandissima prestazione non concedendo nulla a una Lazio forte e vincendo meritatamente. Ricordo l’abbraccio col dirigente che mi aspettò prima di entrare negli spogliatoi, uscì qualche lacrima. Era praticamente l’esordio e andò benissimo”.
È vero che mise il ritaglio di quell’articolo nello spogliatoio?
“È vero. Il mister è uno così, che vive la partita a 360°, che non molla niente, figuriamoci nel derby. C’erano tanti romani, sapevamo cosa volesse dire il derby, Mazzone ce lo ricordò e ci ricordò di questo sondaggio”.
Qual è il suo derby preferito, oltre a questo?
“Quello è stato il derby più bello, vissuto con emozioni. Ricordo quando vedemmo il campo, c’era una Curva Sud piena. Mi piange il cuore a vedere un derby senza le curve, al di là delle emozioni credo che tutti lo aspettino sempre per le coreografie, gli sfottò ci stanno. È sempre stato uno spettacolo, ricordo quando ho giocato a Brescia, Baggio e Guardiola mi chiedevano del derby. Oggi ci sono due ottime squadre, la Roma è una grandissima squadra, la Lazio è cresciuta molto e gioca un gran bel calcio. Sarà un derby molto bello, non si baderà al tatticismo ma a vincere questa partita. Purtroppo l’unica nota dolente è l’assenza di queste curve, manca veramente tanto”.
La romanità è un vantaggio o uno svantaggio?
“Quando Ranieri tolse Totti e De Rossi non lo fece perché era colpa loro, ricordo che pronti-via la Lazio ebbe un calcio di rigore e se avesse segnato avrebbe chiuso il derby. Ci fu anche un po’ di fortuna da parte della Roma, Totti e De Rossi non si discutono, Totti ha dato spettacolo, De Rossi magari la sente di più ma è normale, sanno quanto ci tiene il tifoso. Il romano e romanista la sente di più, è un vantaggio avere tanti romani in squadra, trascinano anche gli altri”.
Come vivevi il derby? Riuscivi a dormire?
“Io sono sempre stato uno che viveva le partite tantissimo, ma dentro. In campo l’emozione non la senti, ma sono romano e romanista. Quando arrivava il derby è chiaro che il cuore batteva più forte, l’adrenalina saliva e non vedevi l’ora di giocare. Quando eravamo tantissimi romani e i derby si giocavano in notturna, verso le 16-17 ci ritrovavamo negli spogliatoi e ridendo ci dicevamo quando iniziasse la partita. Non vedevamo l’ora di iniziare, il prima lo senti veramente tanto”.
Come dovrà giocare la Roma per vincere? Meglio attaccare o ripartire?
“La Roma di Spalletti ci ha abituati a non giocare in base agli avversari, gioca perché vuole essere sempre propositiva. Non ci saranno tatticismi, un occhio di riguardo ci deve essere, la Roma spesso attacca con tanti uomini. In questa situazione credo che Spalletti opterà per Rüdiger su una fascia, a seconda di chi sceglierà tra Emerson e Bruno Peres. Bisognerà valutare chi tra Keita e Felipe Anderson possa essere più decisivo e agire di conseguenza. L’assenza di Manōlas sarebbe un problema, io credo che sarà in campo. È un giocatore forte, come Benatia nell’anno di Garcia. La Roma non può fare a meno di lui, perché dietro subisce troppi gol in troppe partite”.
Un giudizio su Rüdiger e Fazio?
“Rüdiger lo scorso anno è stata una piacevole sorpresa, ero molto scettico e mi è piaciuto moltissimo. Adesso è tornato con la carica giusta, senza timore, senza paura che puoi avere dopo un infortunio del genere. Anche su Fazio ero molto scettico, lo ricordo nel Siviglia e non era un difensore che mi ha rubato l’occhio. Però è chiaro che si sta ritagliando il suo spazio, sa tenere la posizione, gioca di esperienza e sta facendo bene”.
Chi sarà determinante nella gara?
“Sono sempre per Salah, stravedo per lui. È un top player. Può sbagliare dei gol ma non è che arriva al tiro, alla conclusione stando dentro l’area. Si crea occasioni da solo, fa 30-40 metri di strada. Poi bisogna tenere d’occhio Nainggolan e Milinković-Savić, che si inseriscono spesso. Potrebbero spezzare l’equilibrio”.
Si può insidiare il primato della Juventus?
“Pensavo che la Juventus potesse avere vita facile, con Benatia, Higuain e Pjanić si è rinforzata. Ma ora sono in grande difficoltà anche fisicamente, hanno diversi infortuni, non stanno disputando un grandissimo campionato, hanno già perso tre partite. La vedo molto meno cattiva, ma è la più forte. L’unica squadra che forse può dare fastidio è la Roma, ma anche la Roma non sta avendo un rendimento continuo”.
Che progetti ha per il futuro?
“Io alleno in Prima Categoria, mi diverto molto. Mi auguro di poter allenare in categorie superiori, non è semplice ma mi piacerebbe”.
Un pronostico?
“Vince la Roma 2-1”.