ESCLUSIVA VG - Chievo, Bonazzoli: "Alla Roma serve ricompattarsi. Più difficile l'impegno contro la Samp che con la Fiorentina"
Emiliano Bonazzoli, ex attaccante - tra le altre - di Reggina, Sampdoria e Fiorentina, e attuale allenatore della femminile ChievoVerona Valpo ha parlato del momento della Roma ai microfoni di Vocegiallorossa.it.
Che idea ti sei fatto del momento giallorosso?
"Non ho mai vissuto a Roma, ma in passato ho parlato con ex compagni e so quanto possa essere difficile come piazza. Mi piace molto, è passionale, quando vinci e le cose vanno bene, sa darti una carica incredibile. Se però non trovi l'annata giusta rischi di soffrire più del dovuto. È una piazza che non ha mezze misure: società, staff e giocatori devono essere bravi a ritrovare la via giusta anche se non è facile. In queste situazioni le uniche cose da fare sono incassare, ricompattarsi e ripartire".
Qual è stata la cessione più pesante a livello tecnico della gestione Pallotta?
"Difficile dare un giudizio da fuori, quella di Nainggolan probabilmente ha tolto molto anche a livello di personalità, ma grazie alla sua cessione è arrivato un grande talento come Zaniolo, quindi non saprei. Nella Roma c'è gente competente, che sicuramente sa come agire. In squadra ci sono giocatori giovani e di grande talento come appunto Nicolò (Zaniolo ndr), Karsdorp, Ünder e Schick che però hanno bisogno di tempo e tranquillità per dare il massimo".
Da ex attaccante, come valuti la stagione di Dzeko?
"Per Edin parlano i gol segnati in carriera, è una garanzia. Con la Roma però a volte ha commesso errori importanti, l'ultimo che mi viene in mente è il tocco sotto provato nel ritorno contro il Porto. Forse in quei casi ha troppa fiducia in se stesso e poca cattiveria. Peccato perché potrebbe segnare un gol a partita".
Ora Ranieri affronterà in pochi giorni due tue ex squadre, Fiorentina e Sampdoria: qual è la più insidiosa?
"I viola hanno avuto molti alti e bassi, hanno pagato la mancanza di continuità. La Roma vorrà sicuramente rifarsi dal pesante 7-1 in Coppa Italia e sicuramente partirà forte per riscattarsi. Sabato a Genova invece sarà più dura, visto che la Samp gioca a memoria grazie soprattutto a Giampaolo e a un eterno Quagliarella che sta benissimo fisicamente. Non sarà facile batterla in casa".
Nella tua unica partita giocata in Nazionale, l'1-1 contro la Turchia del novembre 2006, c'era anche De Rossi in campo: ti sorprende vederlo ancora lì 13 anni dopo?
"Assolutamente no. Daniele è sempre stato un combattente, per la Roma non si tirerebbe mai indietro, può giocare ancora. Quest'anno l'assenza più pesante è stata proprio la sua".
Quali sono le tue favorite per la corsa Champions?
"C'è una bella lotta, aperta a più squadre. Inter e Milan pagano un po' di problemi interni, soprattutto i nerazzurri, la Roma è in difficoltà. Atalanta e Lazio magari hanno qualcosa in meno a livello di organico ma compensano con idee ed entusiasmo. Gasperini e Inzaghi hanno dato un'identità importante alle loro squadre, mi piace molto vederle giocare. Non a caso sono arrivate in fondo anche in Coppa Italia".
Chi potrebbe interrompere in Italia il dominio della Juventus?
"Difficile rispondere. I bianconeri hanno progetti importanti, vedi lo stadio, sono sempre un passo avanti alle avversarie. Inter e Milan stanno cercando di tornare grandi ma quello che vedo meglio è il Napoli. La strada è ancora lunga ma l'arrivo di Ancelotti alla lunga potrebbe fare la differenza. Sono però felice che finalmente l'Italia abbia dato spazio ai giovani come Zaniolo, Barella e Kean. Su quest'ultimo Allegri sta facendo un ottimo lavoro nel proteggerlo".
Capitolo femminile: recentemente hai avuto modo di testare la squadra di Bavagnoli.
"Sì, ci hanno fatto 5 gol (ride, ndr). Hanno un ottimo impianto di gioco, non cambiano mai modulo e questo è sinonimo di sicurezza. Il merito va dato a Bavagnoli. Vantano anche ottime individualità come Bonfantini, Serturini, Piemonte e la Bernauer. Sono una bella squadra".
È più difficile allenare una squadra maschile o femminile?
"Le donne sono più emotive degli uomini, ci sono tempi diversi. Non conoscevo il calcio femminile ma ho scoperto che cambia poco con quello maschile. Le partite sono preparate sempre ogni aspetto, il livello è molto alto. Magari le giocatrici sono meno atletiche degli uomini ma sono tatticamente preparate ed è un movimento che ha sicuramente ampi margini di crescita, anche grazie alla Nazionale che ha raggiunto il Mondiale. Ecco perché non mi dispiacerebbe continuarle ad allenare, magari stavolta iniziando la stagione da luglio e non subentrando".